Chiuse le sedi provinciali della Lega di M. G.

Chiuse le sedi provinciali della Lega TRENTO Chiuse le sedi provinciali della Lega TRENTO. L'ira di Bossi si è abbattuta come un fulmine a ciel sereno in terra trentina, dove il senatore della Lega Nord ha ordinato la chiusura di tutte le sedi provinciali del suo partito. Una mazzata per il popolo leghista trentino,, che non più tardi di una settimana fa aveva applaudito l'oratoria del senatore a Rovereto e che alle elezioni politiche aveva concesso alla Lega 47 milavoti lasciando come statue di sale i partiti del Trentino dell'autonomia. Adesso il popolo leghista trentino è in castigo per colpa del manifesto, attaccato ai muri della città, che recita letteralmente: «Emergenza, emergenza. Onesti e bravi siciliani, calabresi, campani e sardi, fate un atto di coraggio e tornate a casa. Noi ci siamo già andati e siamo stati ac¬ colti a fucilate». Adesso la doppietta di Bossi è puntata sulla testa di Sergio Divina, ex liberale, attuale segretario provinciale della Lega, caduto in disgrazia e convocato dal «capo» domani sera a Lecco. Il secondo imputato è Luca Matteja, rappresentante dei giovani leghisti firmatari del manifesto. Matteja «ha preso atto della situazione» e ha immediatamente rassegnato le dimissioni. Ma la patata più bollente è nelle mani del segretario provinciale. «Ammetto di avere sbagliato», dichiara Sergio Divina. E aggiunge: «La Lega era a conoscenza dell'iniziativa. Ne ha preso le distanze. Ma non ha potuto impedirla». «Che errore politico madornale», esclama Elisabetta Bertotti, la giovane deputata trentina della Lega. [m. g.]

Persone citate: Bossi, Elisabetta Bertotti, Luca Matteja, Matteja, Sergio Divina

Luoghi citati: Lecco, Rovereto, Trentino, Trento