Calendario rifatto Si torna a sparare

Calendario rifatto Si torna a sparare La Regione e la sentenza del Consiglio di Stato Calendario rifatto Si torna a sparare L'assessore Cantore l'aveva promesso: «Per i cacciatori non ci sarà nemmeno un giorno senza caccia». E ieri sera ha preparato un nuovo calendario venatorio che la giunta ha votato nel tardo pomeriggio. Il precedente calendario era stato sospeso dal Consiglio di Stato che aveva accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste: «Provoca danni gravi e irreparabili alla fauna». Quello approvato ieri sera è un calendario che cerca di «interpretare la sentenza del Consiglio di Stato - spiega l'assessore Cantore - e la giunta è intervenuta sugli unici punti di sua competenza tra quelli evidenziati nel ricorso e cioè le specie cacciabili e il periodo venatorio». Il nuovo regolamento elimina da quelle cacciabili, le 16 specie aggiunte dall'assessorato regionale e su cui più forti si sono concentrate le contestazioni della Lipu, la lega italiana protezione uccelli, e della Pro Natura. Da oggi i cacciatori non potranno più sparare a: pernice rossa, quaglia, tortora, allodola, mini lepre, storno, tordo sassello, alzavola, colombaccio, fogola, cor¬ vo, cornacchia nera, pavoncella, cornacchia grigia, gazza, volpe. Marcia indietro anche sull'estensione dal 31 dicembre al 31 gennaio del periodo nel quale è possibile sparare alla beccaccia e alla gallinella: lo «stop» scatta a Capodanno. Cantore, quasi a replicare alle accuse degli ambientalisti di essere troppo filo-cacciatori (per questo motivo hanno chiesto le sue dimissioni) ricorda che il calendario venatorio bocciato (e anche quello nuovo) vieta la caccia a francolino, merlo, peppola e fringuello le quattro specie per la cui tutela si erano mossi intellettuali e uomini di spettacolo come il regista Federico Fellini. Il provvedimento adottato dalla giunta ieri sera non fa cenno al problema dell'uso di armi che possono sparare più di di due colpi per volta. Anche questo aspetto era stato contestato dal legale degli ambientalisti, l'avvocato Luigi Sanfelici, nel ricorso al Consiglio di Stato. Così come viene ignorato il fatto che il calendario venatorio bocciato - e a maggior ragione quello nuovo - non è stato elaborato coinvolgendo la «Consulta regionale caccia». Infine non si accenna al fatto che il massimo tribunale amministrativo ha bocciato anche il nuovo punteggio (più favorevole per i cacciatori) adottato dalla Provincia per i capi abbattuti. La spiegazione sta forse là dove l'assessore Cantore sostiene che la giunta, nell'elaborare il nuovo calendario, è intervenuta solo sui punti di sua competenza. Gli ambientalisti, che a Cantore ormai l'hanno giurata, non gli risparmiano nulla. «Ha detto che anche il calendario della Lombardia è stato bocciato per gli stessi motivi di quello piemontese: non è vero - replica l'avvocato Sanfelici - è stato contestato solo per un aspetto marginale: la Lombardia aveva inserito una sola specie cacciabile vietata dalla Cee». Cantore, al contrario, ribadisce che il calendario bocciato era stato elaborato e adottato con delibera rispettando, «peraltro in modo restrittivo», le nuove norme contenute nella leggequadro nazionale: «Parallelamente stavamo lavorando per modificare e adeguare la legge regionale». [b. min.]. L'assessore Daniele Cantore Vietata la caccia a 16 specie

Persone citate: Cantore, Daniele Cantore, Federico Fellini, Luigi Sanfelici, Sanfelici

Luoghi citati: Lombardia