Una vittima

Una vittima Una vittima «Quelle mani sul mio corpo» «Tutti mi chiedevano cosa era accaduto e io non ricordavo. Solo un'ombra, un uomo, le sue mani sul mio corpo». Quando è tornata a casa, Patrizia sembrava ubriaca. E quella sera i genitori hanno temuto fosse drogata. Manco in piedi riusciva a reggersi. Parole confuse: «Mi toccava, mi ha tolto il reggiseno, mi ha fatto salire su un'altra auto». Patrizia ha vent'anni, studia. Aveva messo un'inserzione su Business: «Laureanda, offresi come baby sitter». Ora racconta di quella notte, di momenti che non ricorda e che proprio per questo sono un incubo. La prima telefonata all'ora di pranzo: «Ci vediamo alle 15 in corso Belgio». La donna arriva su una Fiesta: «Sono la signora Tommasi. Volevo conoscerla». Parlano, poi appuntamento per le 20. Dice: «Posso tardare, chiudo il negozio». Quella sera Patrizia è accompagnata dal fratello. La donna sorride: «Ha fatto bene ma adesso può stare tranquillo, Patrizia viene con me, la porto a casa con la mia auto». La voce è suadente, Patrizia sale, l'auto corre verso la periferia: «Abito fuori città». Il lavoro: «Dovrai venire tutti i giorni, lo stipendio è un milione e mezzo al mese». Patrizia non nasconde la sua felicità. Poi quei succhi: «Ha insistito, non volevo offenderla». La cannuccia, alcune sorsate. Solo ombre: «C'era un uomo, mi toccava. Poi la luce, mi sono trovata davanti alla porta di casa mia». Era mezzanotte. Durante la violenza le hanno rubato una collana d'oro, tre anelli, il braccialetto, poi trovati in casa di Rudy Donniaquio. Lui stesso ha ammesso: «Mancano due anelli, li ho regalati ad un'amica». La Matichecchia ripete: «Era un gioco, ma l'ho fatto per Rudy, voleva tante donne».

Persone citate: Rudy Donniaquio, Tommasi