Donna in rosso, un mistero anche per Telefono Giallo di Corrado Augias

Donna in rosso, un mistero anche per Telefono Giallo L'assassino di Franca Demichela rimane ancora sconosciuto Donna in rosso, un mistero anche per Telefono Giallo Donna in rosso, mistero più fitto. Anche la trasmissione «Telefono Giallo» di ieri sera non ha contribuito a fare chiarezza su una vicenda che resta profondamente enigmatica. Gli elementi nuovi, peraltro pochi e confusi, hanno finito col rendere persino più labili alcune ipotesi accusatorie. Il nome dell'assassino di Franca Demichela sembra destinato a restare per sempre sconosciuto. La deposizione resa da Nenad Jovanovic, al tempo dei fatti minorenne, al sostituito procuratore De Crescienzo offre elementi a discarico sia per i due nomadi, che la sera dell'omicidio, insieme con lui, si erano accompagnati con la donna, sia per il marito della vittima, Giorgio Capra, che troverebbe qualche conforto ai suoi alibi. In sintesi il giovane nomade afferma di avere incontrato la Demichela in via Roma la sera della sua morte, di essere stato con lei ed i suoi due amici in un paio di bar, poi di averla accompagnata a casa, per cenare con lei. Qui lei avrebbe trovato un messaggio vergato su un foglietto (presumibilmente del marito) e sarebbe successivamente uscita per cercare di ritirare un biglietto aereo per la Tunisia. Jovanovic ed i suoi connazionali avrebbero lasciato la Demichela alle 23,30 in piazza San Carlo. E' una deposizione da valutare con molta cautela. Sia perché i suoi due amici, maggiorenni, continuano a sfuggire alla magistratura che vorrebbe interrogarli (e forse non è un caso che abbiano mandato in avanscoperta l'amico più giovane, più difficilmente punibile), sia perché alcune affermazioni finiscono solo con il confermare fatti già resi noti dai giornali. C'è inoltre da valutare anche la precedente scarsa disponibilità del giovane nomade: allontanatosi dal campo di Collegno il 17 settembre '91 si è presentato al magistrato soltanto tredici mesi più tardi. Un atteggiamento apparentemente sospetto. Jovanovic difende i suoi amici nomadi, e difende anche Giorgio Capra che aveva sempre parlato dell'imminente viaggio in Tunisia della moglie, elemento che ha finito col rappresentare anche un alibi per il ritardato allarme da parte del marito. Le indagini della Mobile sem¬ brano ora volte a controllare il livello di credibilità di quella deposizione. Jovanovic ha indicato nomi di persone che potrebbero confermare alcune situazioni: si tratta prevalentemente di nomadi che gli uomini del dottor Longo stanno ora cercando. Nessuna indicazione utile è stata invece fornita per rintracciare Nicola Stojanovic (amico da tempo della signora in rosso) e Radenko Nicolic. Nulla di nuovo sul fronte dei carabinieri, che arrestarono a suo tempo Giorgio Capra. Gli in¬ vestigatori dell'Arma hanno sempre orientato i loro sospetti sul marito, facendo leva su qualche falla nelle sue deposizioni, ed anche sul movente di una ricca eredità da strappare alle mani bucate della signora in rosso. Anche questo sostanziale conflitto di indirizzi, fra polizia e carabinieri, se da un lato costituisce una garanzia per l'esplorazione di ogni pista possibile, dall'altro conferma che le indagini sono ancora, purtroppo, in alto mare. [a. con.] La deposizione di un nomade che per ultimo ha visto la vittima Franca Demichela fotografata in un nigth club; a destra il marito Giorgio Capra, già sospettato del delitto. Ieri sera non ha partecipato alla trasmissione di Corrado Augias

Luoghi citati: Collegno, Tunisia