Si è risolto il «giallo» Ciments

Si è risolto il «giallo» Ciments Per la sua acquisizione l'imprenditore bergamasco spenderà 1520 miliardi Si è risolto il «giallo» Ciments A Pesenti un «abbuono» di 128 miliardi MILANO. Fine del giallo Ciments francais. Almeno per Giampiero Pesenti, il compratore, che con la sua Italcementi ha ottenuto da Paribas, il venditore, uno sconto di 500 milioni di franchi. In lire, per Pesenti, un risparmio di 128 miliardi su un totale di 1700 pattuiti nella scorsa primavera, al tempo della firma dell'accordo per il passaggio all'Italcementi del pacchetto di controllo del maggior gruppo cementifero francese ed europeo. L'intesa, raggiunta una settimana fa ma resa nota solo ieri, è a tre e coinvolge, oltre Paribas e Italcementi, anche Mediobanca che aveva affiancato fin dall'inizio Pesenti nell'operazione in terra di Francia. Dunque, riassumendo: Italcementi e Mediobanca si sono visti riconoscere un abbuono di 128 miliardi come «indennizzo degli oneri straordinari derivanti - si legge in una nota congiunta dalle operazioni rilevate dalle perizie richieste da Italcementi e dall'esame dei conti del primo semestre 1992 di Ciments frangais da parte dei commissaires aux comptes». Contemporaneamente, Paribas, oltre a incassare 500 milioni di franchi in meno dal tandem Italcementi-Mediobanca, ha accettato di accollarsi parte delle partecipazioni che Ciments ha acquisito nel corso delle famose operazioni di por- tage mai dichiarate in bilancio dall'ex presidente Pierre Conso, a cominciare dal 32,9 per cento (più altre quote parcheggiate in altre società) nella Guintoli. Per Paribas, insomma, l'operazione Ciments sembra chiudersi con un bilancio pesantissimo. Anche se la via d'uscita, amichevole, scelta per archiviare definitivamente il pasticciaccio brutto di Ciments, elimina pur sempre una brutta gatta da pelare per Paribas, il risultato è tutt'altro che esaltante: un incasso ridotto di 500 milioni di franchi sul previsto, l'onere di coprire un buco di almeno 800 milioni di franchi per le operazioni fantasma di Con¬ so (chiamato in giudizio dalla banca d'affari parigina), il rischio di dover lanciare un'Opa (onerosa) sull'intero capitale della Guintoli. Un disastro che la Borsa di Parigi ha subito rimarcato penalizzando i titoli Paribas oltre a quelli di Ciments (scesi da 319 a 310 franchi sul mercato a termine e da 113 a 112 su quello in contanti) in un primo tempo sospesi. Accordo amichevole, si diceva. E infatti, Italcementi e Paribas, cioè il nuovo azionista di maggioranza (insieme a Mediobanca che avrà il 5% di Ciments) e l'ex azionista che resta nell'azionariato sia pure in minoranza, hanno insieme stabili¬ to di far fronte alle difficoltà finanziarie di Ciments mettendo di nuovo mano al portafoglio. Dopo l'aumento di capitale di 5 miliardi di franchi eseguito tre mesi fa, adesso si è scelta la formula di un prestito a basso tasso d'interesse di 600 milioni di franchi per tre anni: 300 milioni sborsati da Pesenti e 300 dalla banca presieduta da André Lévy-Lang. Archiviato il giallo delle perdite misteriose di monsieur Conso, immessa nuova liquidità nelle casse della società, la situazione di Ciments resta comunque difficile. I conti semestrali, resi finalmente noti con un ritardo di un mese dovuto appunto all'inchiesta aggiuntiva dei «commissaires aux comptes», parlano chiaro: a livello consolidato, il gruppo ha diminuito del 5% il giro d'affari (di 7,57 miliardi di franchi) e ha ridotto a 138 milioni di franchi, 35 miliardi di lire, l'utile operativo che un anno fa superava i 506 miliardi di lire. Quanto alle prospettive per il secondo trimestre '92, Ciments parla chiaro: «Il livello di attività nei Paesi in cui Ciments è presente non mostra segna di ripresa», si legge nella relazione. E purtroppo dagli analisti del settore arrivano solo previsioni negative: «Il mercato cementiero francese - dicono dovrebbe diminuire del 1011%». [a.z.]

Persone citate: André Lévy-lang, Conso, Giampiero Pesenti, Guintoli, Pesenti, Pierre Conso

Luoghi citati: Francia, Italcementi, Milano, Parigi