Mediobanca

Mediobanca Mediobanca Oggi le novità nel vertice MILANO. Cinquantamila azionisti, 46 anni di attività, da trentasei quotata in Borsa e dal 1989 privatizzata, un valore borsistico che si aggira sui 3800 miliardi di lire e un presidente d'onore, Enrico Cuccia, cui è attribuito il potere di «pilotare» buona parte delle grandi operazioni finanziarie italiane. Mediobanca con l'assemblea degli azionisti prevista per domani si trova una volta di più, suo malgrado, al centro delle cronache. L'ordine del giorno prevede la votazione sul bilancio, la nomina di consiglieri di amministrazione e deliberazioni relative all'incarico di revisione e certificazione. L'esercizio al 30 giugno '92 si è chiuso con un utile netto di 262,1 miliardi (220,4 miliardi in quello precedente) e agli azionisti sarà proposto un dividendo invariato di 200 lire. Successivamente i soci dovranno ratificare i nuovi ingressi nel consiglio di amministrazione: Egidio Giuseppe Bruno (Credit), Eugenio Coppola Di Canzano (Generali), Pietro Marzotto, Giampiero Pesenti e Cesare Geronzi (Banca di Roma) in sostituzione di Piero Barucci (ministro del Tesoro ed ex amministratore delegato del Credit), Carlo De Benedetti, Enrico Randone (Generali), Umberto Zanni (Ras) e Marcello Tacci (Bancoroma). Non è escluso che possa essere formalizzato anche l'ingresso di Pietro Grandjacquet, neo amministratore delegato della Comit.

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