Giallo a Roma per un caso di malaria di R. Cri.

Giallo a Roma per un caso di malaria Non ha mai viaggiato e un mese fa è stata ricoverata per una piccola operazione Giallo a Roma per un caso di malaria Donna in coma, i medici: è una forma molto rara ROMA. Un mistero. Una donna di 36 anni di Tivoli, alle porte della capitale, ha contratto una forma molto grave di malaria. Ora è ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Giovanni di Roma, dove pochi giorni fa è stata fatta la diagnosi. Quando è arrivata nell'ospedale romano, il 21 di ottobre, trasferita d'urgenza da quello di Tivoli, L.B. era in coma: un mese prima si era sottoposta ad un piccolo intervento chirurgico di natura ginecologica in un altro grande ospedale della capitale. I medici di Tivoli avevano ipotizzato uno stato di anemia insorto dopo l'intervento. Adesso, secondo quanto hanno dichiarato i responsabili sanitari del San Giovanni, la donna sta meglio sebbene la prognosi sia ancora riservata. «Si tratta di un caso veramente raro - ha spiegato il direttore sanitario del San Giovanni, Angelo Mosetti - soprattutto se si pensa che la signora non si è mai mossa da Tivoli e non ha fatto viaggi in Paesi a rischio». Le modalità di trasmis- sione della malaria, ha ricordato il medico, sono due: la puntura della zanzara «Anopheles», portatrice del protozoo della malaria, o la trasfusione di sangue infetto. Del caso di L.B., ha spiegato Mosetti, «si stanno adesso interessando l'istituto superiore di Sanità e l'istituto di malattie tropicali del¬ l'università La Sapienza di Roma». La malattia di L.B., se dimostrata, non sarebbe l'unico caso «insoluto» di malaria verificatosi in Italia negli ultimi anni: altri due analoghi episodi si sono verificati proprio a Tivoli e a Roma nel 1988 e nel 1991. Lo affermano il direttore del labo¬ ratorio di parassitologia dell'istituto superiore di Sanità, Giancarlo Majori, e il primario di parassitologia clinica del policlinico Umberto I, Ignazio Ilardi. «Il caso romano - ha detto Ilardi - risale all'agosto dello scorso anno: nell'istituto di malattie tropicali del Policlinico venne ricoverato un paziente romano affetto dallo stesso tipo di malaria, la "Falcipara", che sembra aver colpito oggi la signora di Tivoli. Il paziente non era mai stato all'estero, non aveva subito trasfusioni e non era tossicodipendente, ovvero non presentava nessuno dei normali fattori di rischio per la malaria. Si fecero molte ipotesi per stabilire come era avvenuto il contagio, ma senza arrivare a certezze». L'ipotesi più accreditata, secondo Ilardi, era che il paziente fosse stato punto, a Roma, da una zanzara che prima di pungere lui aveva punto una suora missionaria che viveva in un convento attiguo all'abitazione del paziente. Per L. B., invece, il mistero resta fitto. [r. cri.]

Persone citate: Angelo Mosetti, Giancarlo Majori, Ignazio Ilardi, Ilardi, Mosetti, Umberto I