Suicida a 21 anni per vergogna
Suicida a 21 anni per vergogna Figlio di un industriale s'impicca: i genitori hanno saputo della condanna dal giornale Suicida a 21 anni per vergogna Prato, sorpreso con due grammi di hashish in auto PRATO NOSTRO SERVIZIO Lo hanno ucciso poche righe sul giornale. Bruno B., 21 anni, figlio di un imprenditore pratese, si è tolto la vita per la vergogna di essere finito tra le notizie di cronaca nera. Era la sera del 19 marzo scorso quando il giovane, in auto assieme a due amici, fu fermato da una pattuglia dei carabinieri. Durante il controllo Bruno B. e uno degli altri due giovani consegnarono ai militari dei pezzettini di sostanza stupefacente che risultò essere hashish. Da qui la denuncia a piede libero. Ma Bruno B. di quella disavventura non aveva detto niente a casa, confidando anche che tutto era avvenuto nella provincia di Pistoia e che il processo si sarebbe quindi celebrato lontano da occhi e orecchie indiscrete. Venerdì scorso il giovane si è presentato davanti al giudice e ha patteggiato la pena: 4 mesi di reclusione e 2 milioni e 700 mila lire di multa per essere stato trovato in possesso di neanche due grammi di hashish. La condanna era stata sospesa. Poi è tornato a casa convinto di aver messo definitivamente una pietra sopra l'accaduto. Ma così non è stato. Bruno B. non aveva fatto i conti con la stampa. La notizia della sua condanna è comparsa sulle cronache locali a Pistoia ma anche a Prato e, per i suoi famigliari, all'oscuro di tutto, è stato uno choc. Genitori, sorella, zii si sono riuniti per avere dal giovane una spiegazione, per capire come il ragazzo avesse potuto infilarsi in una storia di droga, per cercare di dissuaderlo dall'uso di stupefacenti. Sembra che Bruno abbia cercato di giustificarsi dicendo di essersi addossata la responsabilità del possesso dell'hashish per «coprire» un amico orfano di padre. Ma la spiegazione, evidentemente, non era bastata a cancellare l'umiliazione per essere stato sbattuto sulle pagine dei giornali. Così lunedì pomeriggio, dopo aver parlato un'ultima volta con uno zio che ancora gli chiedeva spiegazioni su quanto era successo, deve aver maturato l'estrema decisione. I genitori e la sorella, non vedendolo rientrare a casa per cena, hanno cominciato a cercarlo. Ma Bruno era già morto. Lo hanno trovato dopo alcune ore. Penzolava appeso ad una trave che sostiene la tettoia di un garage dove vengono parcheggiati i mezzi dell'azienda del padre. Si era impiccato per la vergogna. Francesco Matteini Il giovane era stato fermato in auto con amici da una pattuglia di carabinieri. Durante il controllo Bruno B. e uno degli altri due giovani consegnarono ai militari dei pezzettini di sostanza stupefacente che risultò essere hashish
Persone citate: Bruno B., Francesco Matteini
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