«Socialisti l'autocritica deve finire» di Ga. Bo.
«Socialisti l'autocritica deve finire» Fabius ordina «Socialisti l'autocritica deve finire» PARIGI. Laurent Fabius denuncia «chi sputa nel piatto in cui mangia». Vale a dire i socialisti che fanno autocritica. «Non è il momento», tuona il segretario del partito in un'intervista a Liberation. «Siamo impegnati in una battaglia contro la destra, le elezioni legislative sono tra 5 mesi, il ps è in situazione pericolosa. Strano momento per attaccare il proprio partito». L'affondo di Fabius è ad personam. Mira a colpire Marie Noélle Lienemann, che ha detto «il ps ha fatto il suo tempo», e Jean Glavany, segretario di Stato all'insegnamento tecnico, che ha criticato la direzione del partito. Non coinvolge invece, Fabius, chi - Jacques Delors, Michel Rocard o Lionel Jospin - ha parlato in generale di «crisi di fiducia» e «crisi dei valori». Come dire che c'è chi ha diritto alla critica e chi no. Non speri insomma l'opposizione, ha aggiunto il segretario, in una campagna per le legislative spezzettata. Annuncia che la condurrà inAccordo col governo, a fianco di Bérégovoy. Se esistono motivi per un mea culpa da parte del ps, Fabius preferisce in ogni modo ora come ora - ricordare i meriti. Fabius si lascia prendere la mano. «Chiedete a qualcuno: qual è il Paese al mondo la cui situazione sia complessivamente preferibile a quella della Francia?», dice. «La risposta sarà sempre la stessa» azzarda, «il silenzio», [ga. bo.]
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