Trieste: «Il governo ha svenduto l'Istria» di Andrea Di Robilant

Trieste: «Il governo ha svenduto l'Istria» La Slovenia sostituisce la Jugoslavia Trieste: «Il governo ha svenduto l'Istria» Cresce la protesta: «Colombo deve rinegoziare il Trattato di Osimo» ROMA. Trieste torna in piazza contro il Trattato di Osimo. E questa volta accusa il governo di aver surrettiziamente «riconsegnato» la cosiddetta Zona B alla Repubblica di Slovenia, pur avendo promesso ai triestini una revisione degli accordi dopo il disfacimento della Jugoslavia. Il nuovo conflitto sull'Istria nasce l'estate scorsa, quando la Farnesina è ancora sotto choc per le dimissioni del ministro Scotti. Il 31 luglio la Slovenia annuncia formalmente che subentra alla ex Jugoslavia per tutti i trattati con l'Italia che la riguardano, incluso il Trattato di Osimo. Quel trattato, concluso dal governo Moro nel 1975, aveva sancito la sovranità jugoslava sulla Zona B - quella porzione dell'Istria che insieme alla Zona A avrebbe dovuto formare la zona libera di Trieste dopo la Seconda guerra mondiale. A settembre la Gazzetta Ufficiale pubblica, oltre all'elenco dei trattati, anche un comunicato firmato dal sottosegretario Valdo Spini in cui il governo «prende atto» con soddisfazione del fatto che la situazione si sia finalmente chiarita. A Trieste, la notizia scatena le proteste della numerosa comunità di esuli istriani. E questa settimana il presidente della Federazione degli esuli, Paolo Sardos Albertini, chiede di incontrare il ministro degli Esteri Emilio Colombo. In attesa di una risposta dirama un comunicato di fuoco: «Abbiamo assistito allo scandalo della firma del Trattato, ma non siamo disposti ad assistere a pratiche ugualmente surrettizie come la pubblicazione di quel documento». Il movimento sociale, che preme da tempo per una rinegoziazione del Trattato, rilancia a sua volta la polemica e ieri sul Secolo d'Italia accusa il governo di «nuovo tradimento». Per l'8 novembre annuncia una grande dimostrazione «in favore dell'Istria italiana». La protesta ormai non si limita più agli esuli e ai missini. Anche la Lista per Trieste denuncia il comunicato del governo. E due suoi esponenti, il sottosegretario ai Trasporti Camber e il sindaco Staffieri, annunciano che si dimetteranno se il ministro degli Esteri Colombo non porrà le basi «di una nuova discussione sugli accordi di Osimo». Perché tanto clamore da parte dei triestini? «Perché il ministro De Michelis e il ministro Scotti ci avevano assicurato più volte che l'Italia avrebbe chiesto una revisione degli accordi», replica Sardos Albertini. «E invece ci ritroviamo con questo comunicato di Spini». Andrea di Robilant

Persone citate: Camber, De Michelis, Emilio Colombo, Lista, Paolo Sardos Albertini, Sardos Albertini, Staffieri, Valdo Spini