De Michelis diserta l'aula: rinvio
De Michelis diserta l'aula: rinvio Tangentopoli veneta, la giunta delle autorizzazioni a procedere rimanda la discussione De Michelis diserta l'aula: rinvio De ces dsea l'au: o ^ —Ut—! : Niente indagini su Amato, SdntUz chiede tempo ROMA. Gianni De Michelis ieri non si è presentato davanti alla giunta che doveva decidere sulla richiesta di autorizzazione a procedere che lo riguarda. L'ex ministro degli Esteri, causa «impegni improcrastinabili», come ha spiegato in una lettera, ha chiesto alla giunta un rinvio dell'appuntamento. Lo ha ottenuto, ma a prezzo di polemiche, fino a martedì. A una settimana dalla concessione dell'autorizzazione a procedere sollecitata dallo stesso interessato, per il segretario amministrativo della de Severino Citaristi il ritardo della votazione su De Michelis è stato accolto male. Il verde Paissan giudica comunque la scelta «inopportuna». «Anche perché aggiunge - la riunione era stata ampliamente pubblicizzata, e da tempo». Severino Galante di Rifondazione comunista mettendo a confronto «lo stile» di Citaristi e quello di De Michelis ha giudicato migliore il comportamento del primo. Il vice segretario del partito socialista deve essere ascoltato dalla giunta in merito alle ipotesi di reato per corruzione e violazione delle norme sul finanziamento dei partiti. Giovanni Correnti, relatore della richiesta di autorizzazione, ha comunque esposto ieri la sua memoria ricordando ai colleghi il quadro complessivo della documentazione inviata a Montecitorio dalla magistratura veneziana nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti nel Veneto. I fatti addebitati dai giudici, ha precisato Correnti, si basano «su intetrrogatori con chiamata di correo, su intercettazioni te¬ lefoniche e su intercettazioni ambientali». «Mi sembra - ha agggiunto - che il magistrato abbia indicato gli elementi sui quali si basa la sua richiesta». Martedì quindi la giunta deciderà se concedere o meno l'autorizzazione dopo aver sentito De Michelis. Gli avvocati del vice segretario socialista puntano per la difesa su una eccezione per difetto di competenza, sostengono che la documentazione doveva essere vagliata prima dal «Tribunale dei Ministri», una per conflitto di attribuzione, e sull'ipotesi di «fumus persecutionis». Oltre al caso «De Michelis» la giunta della Camera ieri doveva decidere sulle richieste di autorizzzazione nei confronti dei democristiani Giancarlo Borra e Giorgio Santuz, di Carlo Palermo della Rete e del presidente del Consiglio Giuliano Amato. A chiedere il giudizio nei confronti del capo del governo era stato il giudice Bucarelli. Aveva ipotizzato nei confronti di Amato il reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa in seguito ad affermazioni sul suo conto fatte dal presidente del Consiglio in un audizione a San Macuto della Commissione Stragi a proposito di Ustica. La giunta ha reputato quelle di Amato affermazioni fatte da un deputato «nell'esercizio delle sue funzioni» e ha respinto all'unanimità la richiesta. La giunta ha invece deciso, sempre all'unanimità, di proporre all'assemblea di Montecitorio la concessione dell'autorizzazione a procedere nei confronti di Giancarlo Borra coinvolto nelle vicende di «Tangentopoli». Per Borra si ipotizzano i reati di ricettazione continuata e aggravata e violazione delle norme in materia di contributi ai partiti politici. Per Giorgio Santuz, che ha chiesto tempo per preparare una memoria difensiva, è stato deciso un rinvio di 15 giorni. Carlo Palermo è stato ascoltato dalla Giunta per atti compiuti prima di essere eletto alla Camera, quando era magistrato. L'esame del suo caso proseguirà nella prossima riunione. [m. cor.] L'ex ministro Giorgio Santuz ha chiesto alla Giunta per le autorizzazioni di rinviare l'esame della richiesta
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