Lady italiana per Wojtyla di Paolo Patrono

Lady italiana per Wojtyla Dirige il «Catholic Herald» Lady italiana per Wojtyla LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Igiornali inglesi l'hanno accolta come «la Isabella Rossellini della stampa cattolica», hanno sottolineato più del pedigree professionale o intellettuale le sue attrattive di giovane donna con il fisico da cover-girl evidenziato dalla minigonna che valorizza le lunghe gambe, il caschetto di capelli neri corvini, gli occhi verdi. Ma lei, Cristina Odone, rifiuta gli stereotipi, i cliché da «femminista di parrocchia» e dal ponte di comando del Catholic Herald getta ogni settimana con impertinenza un sasso nello stagno della stampa religiosa inglese. E' toccato a questa piemontese di Gamalero, un piccolo centro dell'Alessandrino, essere chiamata a dirigere, con gran clamore e sorpresa, il più combattivo periodico dei cattolici inglesi, palestra preferita da Graham Greene buon'anima. Come mai una giovatine donna, come mai una «straniera» alla direzione del giornale? Affannata, nel suo ufficetto all'ultimo piano di un grigio edificio dietro una chiesa cattolica tra la City University e l'avveniristico Barbican - davanti agli occhi una gigantografia di Helder Camara (il padre della «teologia della liberazione» terzomondista) che, specifica lei, ha solo «ereditato» dal predecessore Cristina Odone risponde con calma alla curiosità generale suscitata dalla sua nomina. «Certo sono straniera, con padre italiano e madre svedese. Sono una globe-trotter avendo vissuto in Kenya, studiato dalle suore a Roma, poi sono approdata in America dove ho cominciato a lavorare, prima di arrivare a una laurea a Oxford e a un ancoraggio stabile qui a Londra. Ma ancora oggi qui in Inghilterra i cattolici sono considerati un po' stranieri, "esotici", strambi: insomma delle mosche bianche. E poi sono anche una donna, chiamata a dirigere un settimanale della chiesa cattolica che combatte le donne preti, che condanna l'aborto, la contraccezione, che vuole difendere il celibato dei preti ecc. ecc. E sotto questo aspetto, certo il mio arrivo è stato qui davvero una sorpresa. Ma quando me l'hanno proposto, dopo aver vagliato le mie precedenti esperienze di lavoro qui a Londra come cronista sempre al- YHerald e come collaboratrice del Times e poi in America, ebbene non ho esitato più di trenta secondi a mollare tutto, fidanzato compreso, per correre qui». Insomma una sfida per rilanciare ima gloriosa testata dopo il forzato abbandono del precedente direttore (che aveva provocato scandalo scrivendo un libro sui «cattolici e il sesso») e confrontarsi quotidianamente con i fermenti dei «cugini» anglicani. Allora, una femminista alla guida di un periodico cattolico? «Non proprio, arrivando qui a trent'anni, dopo le esperienze che ho condiviso con tutta le gente della mia generazione, penso di essere l'elemento più adatto a riportare al centro il timone di questo giornale, a recuperare come lettori anche quelli yuppies che hanno messo su famiglia e avvertono sempre più marcata la spinta a recuperare anche la loro sfera spirituale». Insomma, come ogni direttore di giornale, anche Cristina Odone mira a incrementare la tiratura, variando i temi, scrivendo della crisi dei minatori come dell'apostolato di Madre Teresa di Calcutta, pubblicando anche una foto, castigata, di Madonna. Ma soprattutto la Odone intende riportare sul Catholic Herald le firme della intelligencija cattolica inglese, dallo scrittore saggista Paul Johnson all'ex direttore del Times Lord Rees-Mogg, dalla romanziera Alice Thomas Ellis alla scrittrice irlandese Clare Boylan e tanti altri. Insomma, il vecchio Herald promette di nuovo scintille: fra pochi giorni la chiesa anglicana voterà sulle donne preti e il periodico cattolico è pronto a dire la sua. Così come'sull' aborto, sul divieto della contraccezione. «Per me il cattolicesimo vero è ancora quello del latino, del profumo d'incenso - ammette la battagliera direttrice -. Ma mi rendo conto che il mondo cambia. Forse quando non ci sarà più questo Papa polacco anche i preti potranno sposarsi. Noi siamo pronti al dibattito, una tribuna aperta. Si sono incuriositi per la mia teoria della religione-spaghetti: ho spiegato come gli spaghetti devono essere mangiati non uno per uno ma insieme, così anche nella comunità cattolica ci sono molte voci da ascoltare insieme, senza steccati». Paolo Patrono A dirigere il settimanale «Catholic Herald» è stata chiamata la piemontese Cristina Odone