Cocchi ai truffatori di anziani

Cocchi ai truffatori di anziani Primi risultati della squadra speciale della Procura a favore delle «fasce deboli» Cocchi ai truffatori di anziani E agenti contro i furti in tram F.P., 82 anni, deve ringraziare un cassiere di banca se ha salvato i risparmi dalle grinfie di tre truffatori. Venerdì mattina voleva ritirare 10 milioni: «Li devo dare a due che mi aspettano fuori», ha detto, candido. Il direttore del San Paolo di piazza Massaua si è insospettito e ha avvertito il 113. I tre misteriosi personaggi erano già spariti, ma dieci minuti dopo, un'altra segnalazione, proveniente da una via poco distante: «Ci sono tre persone che stanno truffando un anziano». I tre, gli stessi di piazza Massaua, sono stati fermati, identificati, denunciati a piede libero per tentata truffa. Si tratta di Remo Nicola, 51 anni, via Gottardo 47; Santo Li Muti, 67 anni, corso Taranto 42; Alberto Bruatto, 57 anni, corso Grosseto 117. Pregiudicati, specialisti della truffa, forse responsabili di altri raggiri. Le loro vittime: persone anziane e sole, fermate per strada con una scusa, intontite di parole. Di questi reati commessi ai danni delle «fasce deboli» della società si occupa un pool di magistrati della Procura presso la Pretura coordinato dal pm Giorgio Vitari. Truffatori, ma anche borseggiatori, come quelli che «lavorano» su alcune linee Atm. La Procura ha disposto che alcuni agenti viaggino (in borghese) su questi mezzi: così due vigili urbani hanno arrestato Giuseppe Barbierato, 56 anni, via Mas- sena 51. Processato per direttissima, 8 mesi senza condizionale. «Voghamo dare risalto a queste operazioni - spiega Vitari come ci permette l'articolo 329 del codice di procedura penale. La pubblicazione di nomi e foto dei truffatori ci permette di ricevere segnalazioni di nuovi casi». Nomi, foto, modus operandi, finiranno in una banca dati continuamente aggiornata. E le denunce contro ignoti che finivano quasi sempre archiviate possono dare sbocchi proficui. «Per questi reati è prevista solo la denuncia - dice Vitari -. D'ora in poi, ovunque sarà possibile, chiederemo la misura cautelare». Tempi duri, per i professionisti della truffa. «Sempre distinti e gentilissimi, come i tre fermati in piazza Massaua», racconta la dottoressa Drago della polizia giudiziaria della Procura. Con una scusa avvicinano la «vittima». «La prego, ci accompagni in via Monginevro», hanno detto a F.P. Uno dei due («parlava con accento sudamericano») racconta: «Ho 100 milioni da dare in beneficenza. Cinquanta a un vecchio amico di mio padre, gli altri a un orfanotrofio. Sa, devo pagare un debito di riconoscenza». Mostra una valigetta zeppa di banconote. Il «sudamericano» cerca un telefono, vuole rintracciare l'amico del padre. Ritorna sconvolto: «E' morto due anni fa. Come faccio? Devo partire, i 100 milioni li voglio devolvere a qualcuno». F.P. si offre di aiutarlo, e così fa un'altra persona (un complice). Il «sudamericano»: «Se mi aiutate, 10 milioni sono per voi. Ma voglio essere sicuro che voi siate solvibili. Voi li avete, 10 milioni?». Il compare mostra un assegno. F.P. si fa accompagnare in banca. Lui è stato «salvato» in extremis, ma quanti altri hanno consegnato 10 milioni a un «sudamericano»? Brunella Giovara Una banca dati con nomi e foto per smascherare i malviventi «Molti i trucchi per convincere le vittime a dar loro milioni» Nell'auto usata dal tre pregiudicati denunciati per tentata truffa gli agenti hanno ritrovato parecchi soldi e oggetti frutto di altri raggiri Di fianco, Santo Li Muti In alto da sinistra Alberto Bruatto e Remo Nicola camuffato con una parrucca

Persone citate: Alberto Bruatto, Brunella Giovara, Giorgio Vitari, Giuseppe Barbierato, Remo Nicola, Vitari

Luoghi citati: San Paolo