Il nuovo Enzo ferrari sono io di Cristiano Chiavegato

Il nuovo Enzo ferrari sono io FI a Suzuka: Frank Williams, sergente di ferro anche con se stesso, rivela i suoi segreti Il nuovo Enzo ferrari sono io «Investo sulle auto, non strapago ipiloti» SUZUKA DAL NOSTRO INVIATO E' duro, spietato, anche con se stesso. Pretende sempre il massimo, si comporta con estremo rigore. Seduto su un carrozzina, paraplegico da sei anni dopo un incidente automobilistico (muove a malapena le braccia e se vuole bere un caffè debbono porgergli la tazzina con una cannuccia), Frank Williams continua a dirigere la sua scuderia di FI con il pugno di ferro. Ha cinquant'anni, una moglie ancora bella e due figli vicini all'età maggiore. Ha iniziato dal nulla, si è costruito una fortuna. Nel '67, venticinquenne, approdò in Italia con una squadretta di Formula 3. E aveva già le idee chiare. Al termine di una gara a Vallelunga, durante una cena in un ristorantino di Campagnano disse ai presenti che lo guardavano un po' allibiti: «Un giorno sarò come Enzo Ferrari». Il paragone può sembrare eccessivo, Williams deve ancora fare parecchia strada per diventare un mito. Resta il fatto però che in 17 stagioni di FI, l'inglese con le sue vetture ha vinto 60 gare, conquistando cinque mondiali marche e tre titoli iridati piloti (con Jones, Rosberg e Piquet), buttando via altre probabili affermazioni un po' per testardaggine (come quando non sostenne Reutemann) e un po' per sfortuna (la gomma scoppia¬ ta sulla vettura di Mansell nel 1986 e l'incidente a Suzuka dello stesso pilota nell'87). «Non sono sorpreso - dice Williams - di questo successo, anche se posso sembrare presuntuoso. Da giovane avevo provato a correre sia in auto che a piedi. Ero mediocre come pilota e come maratoneta. Allora capii che la mia strada era quella del teammanager. Ora so che posso essere più bravo di Ron Dennis e di Bernie Ecclestone nel gestire una squadra: riesco ad ottenere risultati con mezzi di gran lunga inferiori». Cosa c'è quindi alla base della forza della Williams? «E' il gruppo ad essere vincente. Noi vogliamo essere sempre competitivi e lo facciamo tutti insieme. Una famiglia eccellente. Quest'anno dobbiamo dire anche grazie a Mansell che è stato straordinario». Ma proprio Mansell sarà costretto ad emigrare negli Usa... «Non è colpa nostra. Io ho sempre detto che i piloti sono dei dipendenti. E la mia società non è in grado di spendere quando certi corridori vorrebbero. Noi dobbiamo investire sulle vetture, per essere sempre i migliori. E quando si ha l'auto più veloce, non è un problema avere dei buoni piloti». Adesso avete Prost. «Alain ha molto entusiasmo. Ha un modo di guidare diverso da quello di Mansell e quindi dovremo adattare la vettura. Comunque le monoposto per il 1993 saranno nuove. Per il secondo pilota non ho fretta, potrei decidere alla fine dell'anno». Si dice che Williams, oltre a tenere pronto il giovane Damon Hill, per questioni di sponsor si sia nuovamente interessato ad Al Unser junior, il pilota americano che è stato campione di Formula Indy. Così come nel mirino ci sarebbe anche l'emergente finlandese Mikka Hakkinen, bloccato - ma non troppo - dalla Lotus. Ma il suo eventuale ingaggio non dovrà comunque pesare troppo sul bilancio del team: «Debbono accettare quello che offriamo - insiste Frank, che qualche mese fa ha mandato il figlio primogenito a lavorare in Australia per imparare cosa significhi la vita, dandogli 1000 sterline (poco più di due milioni di lire) come unico appannaggio -. Perchè noi vogliamo essere di parola. Dobbiamo ridurre i costi. E non desideriamo fare come la Ferrari che per avere Berger, a quanto si dice, ha sborsato una fortuna. Si parla tanto di crisi in FI. Ma non è un problema solo nostro, ma dell'economia mondiale. Siamo diventati tutti troppo grassi, è ora di dimagrire. Nello stesso tempo però non sono disposto ad accettare fasulle restrizioni dei regolamenti. Il giorno in cui imporranno i limiti dei quali si sente parlare, io non parteciperò più. Non ho intenzione di far correre le mie vetture in un campionato che sia solo la bella copia della Formula 3000». Cristiano Chiavegato «Se la monoposto più veloce è la tua è facile trovare chi la guidi bene» FORMULA 1 Frank Williams è in FI da 17 anni ha vinto 60 gare e 8 titoli mondiali

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