Il caso Lima: tagli tra fard e scetticismo di Enrico Mentana

Il caso Lima: tagli tra fard e scetticismo errano cone entana Lima è innocente, Sofri è colpevole». Mezz'ora più tardi va in onda l'intervista a Sofri del Tgl ma la frase è sparita. In compenso Tiziana Ferrario, riservisi a di Vespa piazzata al posto della ribelle Gruber, commenta: «Una sentenza che mette in discussione il ruolo dei pentiti anche in altri processi». Sulla crocerossa del Tgl sparano tutti: il Tg2, il Tg3, il Tg5 di Tex Mentana regalano aperture all'inchiesta di Palermo. «Striscia la notizia» riesuma le apologie di Lima di Forlani e Andreotti. L'idea è di Mauro Parissone, autore indipendente di ottime inchieste («A Futura Memoria»), costretto dai tempi a fare l'assistente del Gabibbo. E il Tgl? Tira a campare. Con i pastoncini di Pionati. Che sono come la Pastamatic. Qualunque cosa vi entri, escono capellini d'angelo. Indimenticabile il suo invito di giovedì a «puntare l'attenzione, piuttosto che sul passato dei rapporti tra Lima e i clan, sull'inchiesta». Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato. Andreotti oggi si riposa sul tappetino di «Italia domanda», il museo delle cere di Letta. Ufficio Facce. Alla ricerca d'identità e nuovi padroni, il Tgl insegue Martinazzoli anche al bar, il Tg2 intervista in alternanza Craxi e Martelli, il Tg3 tenta di districarsi tra le varie anime del pds. Non cercate di capire. Ma intanto: che fine ha fatto Onofrio Pirrotta? Ai bei tempi, l'orgoglioso porgimicrofono del Capo compariva dappertutto: commentatore, intervistatore, intervistato nei talk show. Come Fregoli. Ora si vede di rado. Quando sparirà del tutto, avremo la certezza: Craxi è stato destituito. I mostri. Si son visti carabinieri recitare a comando in un autoparco come tanti Tornas Milian, pur di entrare nei tg. E comandanti in capo correre davanti ai riflettori ad annunciare «abbiamo preso il mostro», senza controllare l'alibi, appena una trentina di testimoni. E superpoliziotti e maxi-inchieste, sociologi da telefono verde, iperinviati da «brillante operazione» e psicologi di pronto intervento, tutti a ballare per giorni intorno a un mitomane di 22 anni. Finalmente, il buio e il silenzio. Spenti i riflettori sul dolore, smontato il teatrino dei media, ripartiti quelli venuti da fuori per cercare «il mostro», a Foligno è rimasta la paura Curzio Maltese tse^J TGòetre :,, Il caso Lima: tagli tra fard e scetticismo :,, Tiziana Ferrano Tiziana FNDIAMOCI piano a di..re che Salvo Lima era al servizio della mafia. Stiamo attenti a «non trasformare l'inchiesta di Palermo in ur. processo sommario alla de», coni? dice l'uomo nuovo Martinazzoli. Si ascolti piuttosto Giulio Andreotti, il nostro maggiore statista. Uomo responsabile, geniale e spiritosissimo, che non guasta. Certi di aver conquistato con queste poche frasi la fiducia di Bruno Vespa, ci piacerebbe ora sapere direttamente da lui com'è possibile trasformare il principale quotidiano d'informazione italiano, il Tgl, nel peggior bollettino di fine regime. Il caso Lima deflagra mercoledì facendo tremare anche le pareti del bunker di Vespa. Che fare? La storia è enorme. Impossibile nasconderla. Eppure: troncare, sopire. Giulio ha telefonato che arriva subito. L'apertura del Tg delle 20 è rapida e indolore. Notizia secca, al condizionale, senza commenti. Qui non si fa politica, qui si lavora. Andreotti già passeggia nervoso per i nuovi studi di Grotta Rossa (per gli amici, Saxa Rubra). Nell'attesa del truccatore e di Pionati - forse la stessa persona -, s'imbatte in Santarelli del Tg3. Giornata nera. L'ex presidente del Consiglio, struccato, risponde camminando: «Io credo che Lima sia stato fatto fuori perché era contro la mafia». Dice proprio «fatto fuori». E lo ripete più tardi al Tgl, al quale affida la dichiarazione ufficiale. Lucido di fard e scetticismo, recita: «In tanti anni ne ho sentite molte su Lima, ma non ho mai trovato un solo elemento di prova». Le 139 pagine dei giudici di Palermo sono un dettaglio irrilevante, anche secondo l'intervistatore. Andreotti no, raddoppia: «Falcone era d'accordo con me e stimava Lima». E' così? Il Tg3 s'incarica di fare il controcanto. Prima la sorella di Falcone («Mio fratello non ha mai difeso Lima»), poi il giudice Caponnetto, ex capo del pool antimafia: «Quello di Andreotti è un tentativo patetico di difendere Lima negando una realtà che Falcone, come tutti noi del resto, conosceva benissimo». Lo stesso giorno, anche il Tgl intervista Caponnetto. Ma non c'è una parola su Andreotti. Censura? Non sarebbe la prima, né l'ultima. Ieri Sofri dice al Tg2: «Per capire il clima, basti dire che il giorno della sentenza Andreotti ha rilascia) un'intervista il cui senso era: Maria FaEnrico MI sente I toun Maria Falcone Enrico Mentana