Aspettando di E. B.

Aspettando Aspettando Roma regina ma una legge... ROMA. «Non mi aspetto assolutamente investimenti nel binomio Berlusconi-Cecchi Gori. Hanno già il monopolio della piazza di Roma e controllano circa 300 sale che da sole rappresentano il 25 per cento del mercato nazionale e quasi il cinquanta per cento del mercato che conta dal punto di vista della redditività», dice il prof. Gian Luca Marzocchi che ha partecipato alla recente ricerca sullo «stato di salute» delle sale cinematografiche italiane. Oltre ad aver riportato Roma in testa agli incassi nazionali, la strategia del monopolio delle sale di prima visione adottata dal duo Berlusconi-Cecchi Gori sta condizionando, attraverso le teniture dei film in programmazione nella Capitale, le scelte degli esercenti delle altre città. Naturalmente nel circuito romano etichettato Berlusconi-Cecchi Gori vengono privilegiati i film prodotti e distribuiti dalla Penta di cui le due «famiglie» sono titolari, ciascuna al cinquanta per cento. L'attuale monopolio delle sale cinematografiche non si sarebbe forse potuto concretizzare se la nuova legge per il cinema - in attesa del voto del Senato - fosse stata approvata nella passata legislatura dai due rami del Parlamento. Per evitare le concentrazioni il disegno di legge, già approvato dalla Camera, stabilisce come quota di mercato da non superare il 25 per cento del fatturato della distribuzione e del numero delle sale cinematografiche in attività, anche in una sola delle dodici città capozona (Roma, Milano, Torino, Genova, Padova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Catania, Cagliari e Ancona). «La quota del 25 per cento non è comunque facile da determinare sostengono gli operatori economici - perché parecchie delle trecento sale attribuite al polo Berlusconi-Cecchi Gori sono semplicemente affiliate e non esistono rapporti di proprietà con il gruppo». Un rapporto «sulla parola» che i proprietari delle sale marginali hanno tutto l'interesse a coltivare e a rispettare perché il gruppo gli assicura film di cassetta e largamente pubblicizzati. [e. b.]

Persone citate: Berlusconi, Cecchi Gori, Gian Luca Marzocchi