Avanti femmine, alla riscossa

Avanti femmine, alla riscossa Donne sconfìtte? Il libro di una giornalista americana rilancia la guerra tra i sessi Avanti femmine, alla riscossa «Negli Anni 80 è risorto il maschilismo» ROMA I L voltafaccia - sostiene I la giornalista americana I Susan Faludi - c'è stato _jU all'inizio degli Anni 80, con i conservatori in corsa per riprendersi parte del terreno che le donne avevano conquistato nel decennio precedente. Un'impennata clamorosa nella guerra fra i sessi, avvenuta quando - secondo la scrittrice sembrava arrivata per le donne «l'occasione di un grande balzo in avanti». Ma quel balzo non lo hanno fatto e dalle accuse arrivate dagli uomini loro si sono fatte condizionare, dividere. Adesso stanno cercando la strategia migliore per la rimonta. Insomma, la pacificazione è lontana. Non a caso, per dare un titolo al resoconto dì questo conflitto e dei suoi strateghi, la Faludi ha scelto un termine guerresco, Contrattacco. Il libro (Baldini & Castoldi editore) è una sorta di viaggio attraverso l'immagine che i mass media, con sospetta volubilità, hanno dato della donna, di volta in volta lusingata, compatita, ridicolizzata, sgridata. E' un viaggio anche divertente, tale è la mole delle cretinerie contenute nei messaggi lanciati da lesti giornalisti e finti esperti sempre pronti a dire la loro, sempre in sintonia con quello che il Palazzo vuol far sapere alla gente, in questo caso a quello strano soggetto che è la donna del femminismo e del post femminismo. Sino alla fine degli Anni Settanta, racconta la Faludi, essere femminista era bello, la donna in carriera, la single, la persona autonoma, combattiva, piacevano moltissimo. Ci fu una vera infatuazione di Hollywwod per le eroine di celluloide di questo tipo. Giornali e tv facevano a gara per celebrare i pregi della single, i momenti esaltanti della sua vita, l'alone di delizie e misteri che incorniciava la sua camera da letto. Poi, di colpo, lo scenario è cambiato. Sembrava (ma non era vero) che la donna americana avesse vinto tutte le sue battaglie. La società allora ebbe paura, che le donne si sentissero troppo unite, che si azzardassero a combattere davvero per la famosa liberazione. E il maschio sferrò il contraccolpo. Un'operazione sottile e subdola. Un ammonimento severo: la colpa di quello che non funziona è delle donne, delle femministe in particolare, avete voluto essere libere e vi siete creata la vostra infelicità, avete perso la possibilità di diventare madri e mogli amorose e ora consumate le serate davanti alla tv con un orsacchiotto di peluche vicino, senza un uomo vicino siete viste come appestate, il letto vuoto e la fuga di maschi riluttanti sono il premio della vostra libertà, vi affliggono i tipici disturbi da stress: alopecia, irritabilità, alcolismo, infarto. Un bollettino della disperazione che via via si allungava, mentre le amministrazioni Reagan e Bush tagliavano pesantemente i finanziamenti federali per i servizi sociali. Liliana Madeo «Accuse subdole: letti vuoti, uomini in fuga, ecco la vostra libertà» Fossati: da noi non c'è Barbara Bush, che dice di starsene a casa La giornalista americana Susan Faludi invoca un ritorno al femminismo. In basso, a sinistra Anna Del Bo Boffino, a destra Lidia Ravera Barbara Bush. Nell'immagine grande, un disegno di Lele Luzzati ispirato al «Diario di una cameriera» di Mirabeau

Luoghi citati: Mirabeau, Roma