Ricompare la firma del mostro
Ricompare la firma del mostro Foligno, un secondo biglietto è stato ritrovato in una cabina telefonica Ricompare la firma del mostro Anche questo messaggio è scritto usando il normografo Indicherebbe dove è nascosto l'orologio di Simone FOLIGNO. Lunedì il giorno della verità? Ancora rinviato. Hanno chiesto tempo i medici legali Franco Fabbroni e Aristide Norelli, che ieri, attorno a mezzogiorno, hanno proceduto ad ulteriori accertamenti, anche con prelievo di tessuto, sul corpo del piccolo Simone riesumato per disposizione del magistrato. Il quesito posto da Fausto Cordella e Michele Renzo, agli anatomopatologi, che erano assistiti dal consulente della famiglia Allegretti dottor Marcello Mencacci, riguardava essenzialmente l'esistenza o meno, dietro l'orecchio del bambino, di una bruciatura da sigaretta, particolare questo riferito da Stefano Spilotros in occasione del primo interrogatorio a San Vittore. La decomposizione del corpicino non ha permesso ieri di dare una risposta precisa, inequivocabile, e dunque si è reso necessario ricorrere ad un esame particolareggiato, anche con l'uso del microscopio: ecco spiegato il prelievo di una parte di tessuto. L'arrossamento dietro l'orecchio, riscontrato già nel corso dell'autopsia eseguita il giorno dopo il ritrovamento del corpo nella discarica di Casale, resta dunque un mistero ancora per qualche giorno. «Se si tratta di una ustione sarà però possibile accertarla - ha osservato il professor Fabbroni -, perché la carbonizzazione dei tessuti non si altera in tempi brevi». Una specie di corsa contro il tempo, dunque: si fosse atteso ancora di più, l'esame non avrebbe potuto essere più effettuato. Se il supplemento di autopsia dovesse far riferimento ad una lesione prodotta da una sigaretta, Stefano Spilotros vedrebbe aggravarsi di colpo la propria posizione dopo la ritrattazione dei giorni scorsi. Mentre i medici eseguivano le analisi nella sala settoriale del cimitero di Foligno, un nutrito gruppo di curiosi si è attestato nei pressi, fin da metà mattinata, guardato a vista da una pattuglia di poliziotti. Tra le tante incertezze di una vicenda la cui conclusione sem¬ bra ancora lontana, una dichiarazione del perito della famiglia Allegretti: «Il corpo di Simone venne sicuramente gettato lungo la strada che porta a Casale lo stesso giorno del rapimento. Con ogni probabilità, due ore dopo che il bambino fu prelevato nei pressi della sua abitazione, venne ucciso e il suo carnefice lo abbandonò nel posto dove fu rinvenuto due giorni dopo». Un punto fermo che può essere assai utile nell'inchiesta. Sul fronte delle indagini, pur con il massimo riserbo degli inquirenti, c'è da registrare l'analisi del nuovo messaggio lasciato sempre in una cabina telefonica, stavolta nei pressi dell'aeroporto di Foligno. Non si conosce cosa sia stato scritto nel biglietto, anche se vi ò certezza che anche stavolta è stato usato un normografo. Ed anche in questa circostanza il mostro, o presunto tale, ha chiesto ripetutamente aiuto, minacciando di uccidere ancora. Per dare credibilità a quello rinvenuto nella cabina telefonica vicino alla stazione di Foligno, il mostro indicò con precisione dove si trovava il corpo del bambino; stavolta, invece, avrebbe dato indicazioni per rintracciare l'orologio che era stato cercato invano nelle fogne della città dopo l'arrestro di Stefano Spilotros. In ogni caso, top secret sul testo del secondo messaggio: se errore vi fu, in occasione della diffusione del primo, si vuole evitare di ripeterlo. Stefano Spilotros, in attesa di conoscere il proprio destino, nelle prossime ore dovrà infine riferire su una sua presenza a Foligno durante il periodo in cui prestava servizio militare. Ci sono persone che lo videro in un ristorante di Foligno in compagnia di altri giovani: forse con il commilitone di cui non si è ancora trovata traccia? Mario Mariano Riesumato il corpo Dubbi irrisolti sulla bruciatura Il trasporto della bara di Simone dal cimitero e Stefano Spilotros
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