Verso lo sciopero per l'hockeista

Verso lo sciopero per l'hockeista ATTUALI?A' W, I giocatori solidali con Boni, sospeso dopo la tragica morte di Schrott Verso lo sciopero per l'hockeista Martedì si comincia con 10 minuti di ritardo Non per stasera, come si diceva, ma per martedì prossimo è in programma un ritardo di dieci minuti sui campi di hockey su ghiaccio dove si gioca l'Alpenliga (un torneo internazionale con le squadre italiane di A) e dove si gioca la nostra serie B, campionato in cui milita la squadra di Courmayeur, la squadra di Jimmy Boni. Un'agitazione più dura è in programma per venerdì, quando si disputerà un altro turno delle due manifestazioni. I giocatori tutti si dicono anche pronti allo sciopero. Boni, ciociaro di crescita canadese, è quel giocatore che il 14 gennaio scorso colpì in partita a Courmayeur con la mazza un avversario, Schrott del Gardena, che piombò a terra privo di sensi e morì poco dopo, all'ospedale di Chamonix. Il giudice Schiavone di Aosta sta indagando: si parla di omicidio preterintenzionale. La federazione italiana degli sport del ghiaccio ha sospeso in via cautelare Boni, i giocatori protestano, non accettano, sostengono che nell'hockey certi colpi fanno parte del rituale, senza la benché minima volontà criminale. A questa tesi aveva in un primo tempo aderito anche il padre di Schrott ma poi ha cambiato idea, costituendosi parte civile. La federazione aveva sospeso Boni già subito dopo la tragedia, ma un ricorso aveva portato all'annullamento della sospensione. Adesso la federazione ha nuove paure, o nuove perplessità. Ieri comunque i suoi responsabili hanno evitato ogni commento. E' un discorso difficile, e ieri abbiamo cercato di tenerlo anche con Boni: ma il giocatore ci ha dato l'impressione, in una breve conversazione, di voler evitare la discussione. Comunque ha assistito all'incontro, sul nuovo campo di Aosta, fra Courmayeur e Renon, le due squadre in testa dopo quattro giornate. Il direttore sportivo del Courmayeur, Zumofen, aveva rinunciato a impiegare Boni nelle ultime partite dello scorso campionato, perché il giocatore non gli sembrava sereno. Ma ora Boni, dopo alcune amichevoli, pareva pronto per il torneo ufficiale. La sospensione lo ha fermato a due ore dal via della prima partita. I giocatori contano su un ripensamento della federazione: la quale secondo noi sta con Boni, sta con l'hockey e le sue regole scritte e non scritte, sta con la statistica che assolve l'hockey quanto a incidenti gravi, sta con le perizie che hanno detto di una sorta di «corto circuito» casuale, a spiegare la morte di Schrott: ma ha paura di esporsi. Ci esponiamo noi, qui, rifacendo la storia, piangendo Schrott ma non criminalizzando Boni. [g. p. o.]

Luoghi citati: Aosta, Courmayeur, Renon