«lo ti imploro, confessa l'uccisione di mio figlio»

«lo ti imploro, confessa l'uccisione di mio figlio» Cagliari, la mamma della vittima all'imputato «lo ti imploro, confessa l'uccisione di mio figlio» CAGLIARI. Mentre usciva dall'aula delle assise si è avvicinata all'imputato accusato d'averle ucciso il figlio e gli ha accarezzato teneramente il volto: «Se hai ucciso Giovanni devi dirlo. Confessalo, figlio mio, e Dio avrà pietà di te». L'interlocutore ha abbassato gli occhi, è impallidito, ha borbottato qualcosa, forse «innocente». In un silenzio da acquario, Silvia Pintus si è avviata lentamente verso l'uscita. La madre dell'ucciso ha 81 anni, ha perso il marito da tempo, veste sempre di nero, spesso copre il capo con un pesante velo scuro. Da undici anni cerca la verità sulla morte del figlio, una delle vittime di una contorta vicenda giudiziaria aperta dalla misteriosa e definitiva scomparsa di un avvocato cagliaritano, Gianfranco Manuella. Uno sconcertante giallo, «montato» da una pattuglia di inattendibili pentiti, che infuriò come un tornado coinvolgendo, oltre a personaggi della malavita cittadina, un gruppo di avvocati, trascinati in carcere con accuse da ergastolo e totalmente scagionati solo al termine di una terrificante via crucis. Quel caso non è ancora chiuso. I giudici hanno rinunciato al tentativo di far luce sulla sparizione di Gianfranco Manuella, ma da qualche settimana sono impegnati nella ricerca della verità sulla morte di Giovanni Battista Marongiu, giovane dal passato turbolento, fulminato a revolverate sul bordo di una stradina campestre, nelle colline che sovrastano Torre delle Stelle. Alla sbarra c'è Pino Pesarin, quarantenne, ex tossicodipendente, grande amico, una volta, della vittima. Nei primi Anni 80 contribuì con le sue false confessioni a montare il caso, adesso, smessi i panni dell'accusatore, veste quelli dell'imputato, (c. g.j

Persone citate: Gianfranco Manuella, Giovanni Battista, Pino Pesarin, Silvia Pintus, Stelle

Luoghi citati: Cagliari