«Santità, l'aspettiamo a Gerusalemme»

«Santità, l'aspettiamo a Gerusalemme» Il ministro degli Esteri israeliano ottiene un sì dal Vaticano, ma la data è ancora da definire «Santità, l'aspettiamo a Gerusalemme» Peres: dopo l'invito il Papa aveva gli occhi lucidi CITTA' DEL VATICANO. Il Papa a Gerusalemme? «E' possibile» risponde Giovanni Paolo II, dopo il lungo incontro con il ministro degli Esteri israeliano, Shimon Peres, che gli ha chiesto ufficialmente di recarsi nella Città Santa a tre religioni. E forse non si dovrà aspettare a lungo per vedere Giovanni Paolo II percorrere la Via Dolorosa verso il Santo Sepolcro: «Ho avuto il piacere e l'onore di invitare il Papa per una visita in Israele e lui ha accettato», ha dichiarato il ministro degli Esteri di Gerusalemme nella conferenza stampa di ieri pomeriggio. Peres ha aggiunto, in un'intervista rilasciata a una radio israeliana, che la Santa Sede e il suo governo hanno deciso di scambiarsi rappresentanti ufficiali, come primo passo verso piene relazioni diplomatiche. Questo dovrebbe avvenire dopo il 2 novembre, quando la commissione mista creata nel luglio scorso per risolvere i problemi bilaterali si riunirà in Israele. In realtà, a parte le differenze di contenuto, esiste una sensibilità diversa sui tempi di queste operazioni. Da parte di Israele si vorrebbe premere sull'acceleratore; il Vaticano, per usare le parole di Peres, «ha una lunga storia, non si sente pressato dal tempo. La risposta è positiva, ma si preferisce agire in modo graduale». E c'è sempre la sensibilità dei palestinesi e degli arabi da tenere Il Papa ieri in Vaticano con il ministro degli Esteri israeliano Peres [foto epa] presente. Nel pomeriggio di ieri il «ministro degli Esteri» del Papa, Mons. Jean Louis Tauran, ha ricevuto il leader palestinese Feisal Husseini, per assicurargli che le linee di fondo della politica della Santa Sede non sono mutate. Non a caso il comunicato diffuso dal vice direttore della Sala Stampa della Santa Sede, mons. Pennacchini, dopo l'incontro con Peres, ricorda che il Papa «ha auspicato che i negoziati bilaterali, da pochi giorni ripresi a Washington, portino presto a risultati concreti e ridiano in tal modo a tutte le parti interessate la convinzione che la pace è possibile e che i popoli possano vivere e collaborare nel rispetto della giustizia, e ciascu¬ no nel rispetto della dignità e sicurezza dell'altro. Il Papa - prosegue il comunicato - ha voluto sottolineare che tutto ciò si può raggiungere solo con un dialogo sincero, condotto nella fiducia reciproca e nel riconoscimento completo di tutte le parti». Papa Wojtyla non si attendeva l'invito, secondo Peres, ed è rimasto molto colpito: «In conclusione è stata una conversazione molto commovente, e il Papa aveva quasi le lacrime agli occhi, quando gli ho trasmesso l'invito», nel corso della lunga udienza (45 minuti) nei Palazzi Pontifici. Giovanni Paolo II avrebbe detto a Peres, in sostanza: il mio predecessore, Paolo VI, è andato a Ge¬ rusalemme all'inizio del suo pontificato, io invece ho dovuto aspettare tutti questi anni. Anche sui termini però si registrano sfumature diverse. Il comunicato ufficiale vaticano ricorda il «vivo desiderio» del Papa «più volte espresso, di poter essere un giorno pellegrino in quella regione e soprattutto in Terra Santa e a Gerusalemme». Fonti israeliane sottolineano che da parte loro l'invito è pronto praticamente da sempre, ma il Pontefice «non potrebbe venire come un semplice pellegrino». Sul «quando» non si hanno per ora indicazioni: Peres ha accennato a mesi, o forse uno o due anni. Ma comunque spetta all'ospite, non all'anfitrione deci¬ dere quando soddisfare l'invito. Il clima dell'incontro è stato cordiale. Più volte Papa Wojtyla ha accennato a prendere sottobraccio il suo ospite, e si è congedato dalla delegazione con un caloroso «Shalom». «Questo è il genere di foto che mi piace» ha esclamato Shimon Peres quando nello studio è entrato il fotografo ufficiale. Peres ha portato in dono una lucerna in terracotta dell'età del ferro: «E' per mantenere accesa la nostra luce» gli ha spiegato. «Prima parlavamo sempre delle nostre posizioni, del passato - ha detto - oggi abbiamo parlato del futuro». Marco Tosati!

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Città Santa, Gerusalemme, Israele, Washington