Jervolino parte in pole position

Jervolino parte in pole position Presidenza de, Martinazzoli preferisce il ministro dell'Istruzione a Scotti Jervolino parte in pole position Ma tredici deputati fanno il nome di Bianco ROMA. «So che c'è una opzione di Enzo Scotti per la presidenza del consiglio nazionale, ma io credo che il presidente debba farlo Rosa Jervolino e vado avanti su questa strada». Mino Martinazzoli ha ripetuto alla riunione della sinistra de di ieri mattina, quanto già detto a Enzo Scotti in un colloquio faccia a faccia avvenuto mercoledì scorso. In quella occasione, infatti, il segretario della de avrebbe sottolineato la necessità del contributo di Scotti al rinnovamento del partito, ma non con la carica di presidente. Tanto più che Martinazzoli ha intenzione di ridimensionare questo ruolo: non più presidente del partito, ma presidente del Consiglio nazionale, come era prima di Moro. E nel ridisegnare l'organigramma della de Martinazzoli penserebbe ad altri tagli: direzione ridotta in modo consistente; un ufficio politico in bilico tra la soprav¬ vivenza e la scomparsa; riduzione dei collaboratori diretti. Sul nome del ministro della Pubblica Istruzione convergono anche De Mita e i suoi. Più sfumata la posizione della corrente di Azione Popolare. Scotti, comunque sembra deciso a giocare le sue carte martedì, davanti al parlamentino scudocrociato. E ieri a sorpresa è spuntata una terza candidatura, quella del presidente del gruppo de alla Camera dei Deputati, Gerardo Bianco. La proposta è stata avanzata da tredici parlamentari (Tassone, La Russa, Margutti, Biafora, Aiterio, Gualco, La Morte, Ivo Russo, Cecere, Paladini, Meleleo, Caroli e Di Giuseppe) secondo cui Bianco è «l'espressione diretta degli eletti al massimo livello di rappresentatività» per cui «le motivazioni profonde che hanno determinato l'elezione di Mino Martinazzolixa segretario del partito debbono trovare consistente e coerente conseguenzialità nel prossimo consiglio». Scotti, comunque, è deciso a giocare tutte le sue carte, magari puntando sul fatto che Jervolino non è membro eletto del Cn. «Vedo che stanno cercando il presidente fuori dal Cn - ironizza Scotti - facciano pure. E' una cosa che non mi riguarda». Jervolino, in quanto ministro, infatti fa parte del Consiglio nazionale, se pure senza diritto di voto e potrebbe dunque fare il presidente come accadde a Forlani, vicepresidente del Consiglio e presidente del Cn. «Già, ma Forlani era membro del Cn a prescindere» obbietta Scotti. «In tempi straordinari, si fanno cose straordinarie» taglia corto il capo della segreteria di Martinazzoli, Pierluigi Castagnetti. Ma gli uomini del segretario, comunque, non disperano di arrivare ad una soluzione unitaria. I [AdnKronos]

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