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Le foto ricordano la «Valsusa com'era» Nel volume Susalibri persone e panorami Le foto ricordano la «Valsusa com'era» Duecento fotografie d'epoca, quadri di vita valligiana di un tempo che fu, sono il filo conduttore del libro «Valsusa com'era, si 'npoughessan rnèisse...» (se potessimo rinascere), casa editrice Susalibri, autori Alfredo Gilibert di Exilles, curatore di testo e didascalie delle immagini di Susa e Val Cenischia, e Luciano Michelozzi di Ouix, che ha commentato le riproduzioni riguardanti la parte superiore della Valle (da Salbertrand al confine). A quindici anni dalla sua prima edizione, questa carrellata di panorami, case e persone - in parte proveniente da album privati - torna a fare rivivere luoghi, attività agricole, così com'erano all'inizio del secolo, prima delle trasformazioni dei due dopoguerra. Si scopre, per esempio, un Colle di Sestriere punteggiato, invece che di alberghi, di tende militari (unica casa, un rustico ((baraccone»). Preziosa la foto che ritrae, nell'ottobre 1894, la chiesa di San Biagio e S. Agata, a Venaus, prima del restauro, che oltre a tra- sformarla ne ha cancellato l'affresco del «miracolo della spina», invocato contro il mal di gola. Datata 1897 l'immagine del mercato di Susa, una delle poche tradizioni che continuano anche oggi. Non manca la storia sciistica di Bardonecchia di un bianco e nero del 1909 che ha per protagonisti Harold Smith, in quell'anno qualificatosi campione mondiale di salto, e i suoi «legni» in frassino. Ultimo capitolo la gente: ritratti di donne (ne sono riportati anche i nomi) dai ricchi costumi, che poi erano gli abiti di tutti i giorni, riprese vicino a fontane ormai scomparse o in giardini da anni scrificati al cemento. Vestiti diversi di paese in paese, dove i particolari - un pizzo, una balza - servivano ad indicare ceto e lavoro. Il libro (già in libreria, prezzo di copertina 65 mila lire) sarà seguito da un secondo volume con immagini storiche che vanno da Susa ad Avigliana, disponibile da novembre. Giulia Padulo