La «metà» non governa

La «metà» non governa Convegno nazionale sul ruolo delle donne nel Paese La «metà» non governa Sono il 12% alla Camera, il 6% al Senato Troppi ostacoli ancora per la carriera Nel momento di crisi saranno le donne a salvare il Paese? Una ipotesi realistica se si pensa che rappresentano le forze meno compromesse e più fresche, ma devono potersi esprimere senza l'oppressione dei pregiudizi. Questo il messaggio emerso nel corso della prima giornata di lavori del convegno nazionale organizzato dalla Lega delle autonomie locali su «Le donne per il buongoverno: le condizioni per rinnovamento del sistema Italia». Il dibattito, che prosegue oggi nella sala consiliare della Regione a Palazzo Lascaris in via Alfieri, ha messo a confronto esperienze e possibilità concrete delle donne «per una nuova impronta nella società». E' uscita subito una proposta: far nascere una rete di solidarietà, informazioni, iniziative utili per le donne. Hanno fatto passi da gigante, ma la loro voglia di fare si è scontrata troppo spesso con difficoltà concrete. Sono le prime ad essere espulse dai processi produttivi nei momenti di crisi, sono pochissime quelle che arrivano ai vertici. Nel Parlamento Europeo rappresentano soltanto il 19%. Sono il 12% dei nostri deputati e il 6% dei senatori, il 3,3% dei sindaci italiani, il 6,6% dei consiglieri regionali (un po' meglio in Piemonte con 9 donne su 60). Flavia Bianchi: «Nell'Azienda elettrica municipale su 1600 dipendenti il 10% sono donne, il 76% a livelli non elevati». Marita Peroglio, segretario della Lega per le autonomie locali, ritiene che occorra dare un seguito «vero e concreto alla legge che prevede le pari opportunità fra uomini e donne, oggi purtroppo ancora disattesa». Magari trovando anche formule per una applicazione sul campo. «Occorre spezzare la competitività feroce. Noi siamo più disponibili al dialogo, più concrete degli uomini. Di fronte all'attuale emergenza le donne hanno potenzialità e risorse per una svolta decisiva». Le donne «ai vertici». Il sindaco Giovanna Cattaneo Incisa: «Il buon governo non deve essere appannaggio soltanto femminile. Dobbiamo farci valere affinché il buon governo sia di tutti». Il presidente del consiglio regionale Carla Spagnuolo: «E' necessario cambiare il metodo di gestione della cosa pubblica. Dobbiamo saper intervenire senza ispirarci ad una logica di separatezza dal mondo maschile». La sua proposta di creare un osservatorio regionale ha trovato l'appoggio di Bianca Vetrino, vice presidente della giunta della Regione. Nives Jole Severo responsabile dell'Ufficio per la condizione femminile del ministero Funzione pubblica ricordando che «le donne devono imparare la solidarietà del gioco di squadra» ha assicurato l'impegno per far diventare operante al più presto la legge sulle pari opportunità, [m. vai.] «Forze più fresche e meno compromesse» sindaco Giovanna Cattaneo e Carla Spagnuolo

Persone citate: Bianca Vetrino, Carla Spagnuolo, Flavia Bianchi, Giovanna Cattaneo, Giovanna Cattaneo Incisa, Lascaris, Marita Peroglio, Nives Jole Severo

Luoghi citati: Italia, Piemonte