Borbonese, una santa alleanza di Luisella Re

Borbonese, una santa alleanza I due proprietari smentiscono chi dava per certa la vendita della loro casa ad una multinazionale Borbonese, una santa alleanza Più potenti dopo l'accordo con la Redwall «L'accordo con cui abbiamo deciso di far parte del gruppo Redwall, che da vent'anni produce e distribuisce le nostre pelletterie, non implica una cessione ma un potenziamento del marchio Borbonese che, anziché sradicarle, svilupperà sui mercati internazionali le sue radici torinesi». Edoardo e Umberto Borbonese ridimensionano le illazioni che davano per certa la vendita della loro casa a una multinazionale straniera. Precisa Edoardo: «Il nome Redwall si ispira alle mura rosse di Bologna e fu scelto dall'omonima ditta bolognese, leader del settore con un fatturato che nel '91 ha superato i 57 miliardi, per imporsi nel mondo di una moda che, sino a qualche decennio fa, parlava solo inglese o francese. Non ci siamo permessi tradimenti esterofili, insomma, ma abbiamo assicurato al nostro marchio nuove possibilità di sviluppo "made in Italy"». L'accordo che porterà all'integrazione fra le due aziende è già stato festeggiato in giugno a Tokyo, in occasione dei vent'anni della «sexy bag»: la prima borsa Borbonese prodotta da Redwall nella celebre, inconfondibile pelle d'agnello «a occhio di pernice». Un accessorio «cult», come tanti altri ideati nel corso del tempo presso la sede della ditta, che da quasi un secolo si affaccia sull'aristocratico atrio di Palazzo Graneri, in via Bogino. All'interno, lo studio di progettazione affiancato da uffici e laboratori. Dove, come ha scritto il corrispondente del Times Peter Nichols, «ogni creazione esprime una teatralità mantenuta, in sintonia con il palazzo che la ospita e con una città che è essa stessa un affascinante miscuglio di intenti seri, quasi classici, espressi nell'eleganza brillante del barocco». A fianco dell'entrata, l'insegna di bigiotteria del fondatore Al¬ fredo Borbonese, cui subentrò verso il 1940 la madre dell'attuale titolare Umberto. Fu lei, crestaia, a inventare i bijoux che sarebbero poi diventati gli straordinari gioielli-Borbonese. Ed è stato Umberto, coadiuvato da Edoardo a partire dai primi Anni Sessanta, a innalzarli sino all'Olimpo dell'alta moda, facendoli brillare sulla passerella di Valentino e Galitzine, Ungaro e Givenchy. Riassume Edoardo: «La Redwall continuerà a distribuire i suoi altri marchi nel negozio di via Amendola, mentre il nostro, di cui continueremo ad occuparci in prima persona, rimarrà nelle attuali vetrine di via dei Mercanti e degli altri due negozi autorizzati a distribuirlo, in piazza San Carlo e alla Crocetta. Nulla di nuovo, insomma. Tranne un potenziamento già programmato nella bigiotteria, l'abbigliamento in pelle e la maglieria». E' dunque dato per certo che alla base di questo sviluppo resterà la stessa griffe che ormai caratterizza anche biancheria e ceramiche, profumi e accessori di ogni genere. Tutti quanti marchiati «Borbonese», a partire dalle lenzuola di pura seta che da via Bogino sono finite sul lussuoso treno di un emiro e su alcuni yacty di arabi miliardari. Dice Edoardo: «Per conquistarci legalmente il cognome di Borbonese, Umberto ed io abbiamo addirittura dovuto ottenere uno specifico decreto del Presidente della Repubblica. Figuriamoci se, dopo tanta fatica, saremmo disposti a barattarlo...». Luisella Re I due stilisti Umberto e Edoardo Borbonese

Luoghi citati: Bologna, Tokyo