Battaglia diplomatila per un branco di husky

Battaglia diplomatila per un branco di husky Gli inglesi dovevano ritirare i cani dall'Antartide, ma cambiano idea: si estingueranno per morte naturale Battaglia diplomatila per un branco di husky Attaccano pinguini e foche, Argentina e Australia contro Londra La Gran Bretagna è venuta meno ai suoi impegni. L'anno scorso aveva sottoscritto a Madrid il protocollo internazionale per la salvaguardia dell'Antartide e ora si rifiuta di ritirare i suoi branchi di husky, i famosi cani da slitta, accusati di minacciare la sicurezza dei pinguini e delle foche baby. Mentre Australia e Argentina, gli altri due Paesi che posseggono husky nel continente antartico, non hanno fatto obiezioni di sorta, la Gran Bretagna sostiene che i suoi cani non possono essere impunemente sradicati da quella che è ormai la loro patria, dove vivono da quattro generazioni. Bisogna quindi aspettare che muoiano di morte naturale. . Va detto, a onor del vero, che l'Antartide non è affatto la loro patria. Circa duemila anni fa, gli husky giungevano nel bacino del fiume Kolyma (Siberia settentrionale) al seguito delle tribù nomadi dei Ciukci, un popolo imparentato con gli Esquimesi che proveniva dal- l'Asia nord-occidentale. In quella regione fredda e desolata, tagliata fuori dal resto del mondo, l'animale potè conservare intatti i suoi caratteri di razza pura. I Ciukci castravano tutti i maschi tranne quelli destinati alla riproduzione scelti fra gli individui più prestanti che venivano accoppiati con le femmine più belle. In questo modo, con l'andar del tempo, la razza si è enormemente migliorata, aumentando le sue doti di forza, di resistenza fisica, di velocità e di adattamento ai climi rigidi. L'husky sopporta magnificamente temperature che scendono oltre i quaranta gradi sotto zero e, temprato da un allenamento secolare, percorre migliaia di chilometri senza dar segni di stanchezza. Fino al principio di questo secolo nessuno lo conosceva in Occidente. Solo nel 1909 un esemplare importato nel Canada da un commerciante di pellicce vinse in maniera strepitosa una corsa di slitte. Fu allora che lo scozzese Fox Maule Bamsay ebbe l'idea di importarne una sessantina di individui dalla tundra siberiana e da quel nucleo originario discese¬ ro tutti gli husky che vivono oggi nei Paesi dell'Ovest. Il caldo mantello isolante che lo ricopre, formato da una folta pelliccia £ da un sottopelo lanuginoso e aderente, rende l'husky particolarmente adatto ai climi gelidi delle regioni polari. Ciò non toglie che sia oggi un cane da allevamento diffuso ormai nel mondo. Nel 1930 è stato ufficialmente riconosciuto negli Stati Uniti come razza pura col nome di «husky siberiano». Si sa che gli inglesi hanno il cuore tenero nei confronti degli animali. Strano però che facciano una discriminazione tra cani da un lato e cuccioli di foca o di pinguino dall'altro. Forse ci sarebbe un modo per salvare capre e cavoli. Lasciar morire tranquillamente di vecchiaia gli husky che già si trovano in Antartide, ma non tenerli mai sciolti e non lasciarli scorrazzare pericolosamente lungo le coste abitate da foche e pinguini. Isabella Lattes Coif mann Una muta di husky, i cani da slitta, in azione nell'Antartide. Sono accusati di minacciare la sicurezza dei pinguini e delle foche baby

Persone citate: Isabella Lattes, Maule