Sul decreto scoppia un «giallo» Chi ha detto il falso ai giornali? di Raffaello MasciLivio Zanetti
Sul decreto scoppia un «giallo» Chi ha detto il falso ai giornali? Sul decreto scoppia un «giallo» Chi ha detto il falso ai giornali? IL PASTICCIO DI PALAZZO CHIGI PROMA ASTICCIACCIO, provocazione, sicuramente equivoco. Ieri, sulla minimum tax si è sentito di tutto. Parla Amato e chiarisce che le notizie su uno «svuotamento» della tassa non hanno ragione di esistere. La notizia diffusa era inesatta, i giornali l'hanno ripresa ed è scoppiato il finimondo. Di chi è la colpa, ancorché involontaria? Del de Wilmo Ferrari, capogruppo alla commissione Finanze della Camera, (Goria, incontrandolo gli ha detto: «Ferrari, quanti guai mi ha combinato»)? Oppure la cosa aveva un certo fondamento e alla conferenza stampa di ieri il governo ha voluto fare marcia indietro? Siamo di fronte a quello che si chiama un «giallo», ed eccone i retroscena. > Si riuniscono, l'altra sera a Palazzo Chigi, Giuliano Amato, il ministro Goria, il capogruppo de Gerardo Bianco, il citato Wilmo Ferrari, il suo omologo della Commissione Bilancio Sergio Coloni e il presidente della Commissione Finanze Manfredo Manfredi, anche lui de. Chiedono al governo che i lavoratori autonomi possano sottrarsi alla minimum tax qualora i loro red- diti siano effettivamente inferiori al tetto minimo stabilito dal governo. Questo e non più, stando alla versione fornita da Ge-. rardo Bianco. Per questa modifica i de dicono di voler ricorrere ad un emendamento, da trasformare eventualmente in ordine del giorno nel caso in cui il governo chieda la fiducia. Sempre secondo Bianco, a quel punto Goria «ha affermato che questi aspetti procedurali sarebbero stati ulteriormente chiariti in una circolare ministeriale. La de - ha continuato Bianco - ha chiesto solo esplicitazioni non equivoche dell'atteggiamento del governo nei confronti delle piccole imprese. Nessuno può dire che il governo sia tornato indietro né che noi abbiamo sollecitato uno svuotamento della minimum tax». Secondo la ricostruzione fatta poi da Goria «l'onorevole Wilmo Ferrari, dopo l'incontro, ritenendosi soddisfatto dei chiarimenti avuti mi ha detto: "Io presenterei l'emendamento, così tu mi spieghi le cose che abbiamo detto e noi lo ritiriamo, ma resta questa puntualizzazione in un atto pubblico"». La materia era comunque delicata e poteva prestarsi a inter- pretazioni distorte. Tant'è che lo stesso Goria aveva raccomandato ai partecipanti al vertice di «andarci piano con le dichiarazioni». Ma Wilmo Ferrari, rientrando verso le 20,30 a Montecitorio, ha incrociato un giornalista dell'agenzia Radiocor e non ha resistito alla tentazione di raccontargli la sua versione del vertice di palazzo Chigi. L'agenzia, prima delle 21 aveva dato la notizia: il governo, nella sostanza, accoglieva una modifica della de alla norma sulla minimum tax. Da Palazzo Chigi non giungevano smentite e i giornali si apprestavano a riportare l'informazione con forte rilievo. L'editoriale di Livio Zanetti direttore del Grl è stato severo. Il de Francesco d'Onofrio ha chiesto alla presidenza della Camera di «stigmatizzare il comportamento di Zanetti che ha dato una interpretazione assolutamente infondata e scorretta degli mtendimenti del governo». Il presidente della commissione Bilancio, il de Sergio Coloni, aveva espresso analogo richiamo alla stampa in generale, e il socialdemocratico Ferri ha consigliato addirittura che sarebbe giusto che «la magistratura aprisse un'inchiesta per il reato di aggiotaggio» considerando le ripercussioni che una simile notizia può generare sulla lira. «Non capisco l'irritazione di alcuni deputati - replica Livio Zanetti -. Il mio giornale si è limitato a riportare dei fatti, verificati da più fonti e non smentiti da Palazzo Chigi, io li ho riportati e poi ho dato la mia legittima opinione. E cioè che la minimum tax chiede ad una categoria di pagare pochi miliardi, che questa è l'unica contropartita richiesta al governo dai sindacati, che questa tassa si inserisce nel tentativo del governo Amato di risanare la situazione finanziaria e riportare la lira nello Sme e, quindi, che snaturare la minimum tax era, a dir poco disdicevole. Questo è quanto». Raffaello Masci Le voci sui cambi alla tassa nate da un vertice governo-dc L Accanto da sinistra Enrico Ferri e Francesco D'Onofrio In alto a destra Livio Zanetti direttore del Grl
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