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Stefano ha svelato il nome del mostro Foligno,; per gli inquirenti «caso chiuso» Stefano ha svelato il nome del mostro FOLIGNO. «Ho cercato di aiutare qualcuno». Deve aver detto così, finalmente, quando nessuno ci sperava più, quando tutto sembrava perso. Adesso parla, Stefano, e improvvisamente in Questura sono spariti i musi lunghi, qualcuno comincia a non tirarsi più indietro, qualcuno comincia a crederci: «Al cento per cento, questa è la pista giusta. E non è escluso che fra poco si possa arrivare a qualcosa di concreto e definitivo». Perché questa volta Stefano Spilotros comincia a parlare degli altri, finalmente, e non più soltanto della sua ormai incredibile follia omicida, comincia a spiegare le colpe degli altri, a fare i nomi, a raccontare quelle storie, che forse avrà avuto voglia di confessare, almeno una volta, al suo amico parroco. E fra questi nomi ci deve essere anche quello giusto, di un uomo che ha martoriato il corpicino di Simone Allegretti in un prato di Foligno, e che poi l'ha ucciso, e che lui co¬ nosce bene. E quando questa storia giudiziaria sarà finita, Stefano forse svelerà anche i suoi segreti. Un ragazzo senza padre che ha inseguito le sue radici disperatamente. «Non l'ha mai visto, suo padre», racconta la mamma, Chiara Ingrosso. «Io l'ho dimenticato da vent'anni e non gli ho fatto vedere neanche una sua foto. A lui, e alle sue sorelle». Quell'uomo, Francesco Spilotros, cinquant'anni, vive ad Arona ed è stato interrogato dagli agenti l'altra sera, durante una delle tante verifiche che hanno fatto attorno alla famiglia di Stefano, e al suo mondo di amicizie. Avrebbe piccoli precedenti penali, pare proprio per reati di tipo sessuale: «E' risultato del tutto estraneo alla vicenda», affermano in Questura. Da ieri sera Stefano Spilotros è nel carcere di Perugia. Oggi compirà, insieme con i magistrati, un sopralluogo a Foligno e a Maceratola. P. Sapegno, G. Zaccaria A PAGINA 5