Quattrocento ragazzi per Cindy

Quattrocento ragazzi per Cindy La Crawford ieri in tre profumerie di Torino, tappa del tour promozionale di una casa cosmetica Quattrocento ragazzi per Cindy La top modelfa impazzire una folla difans Un sorriso che sembra finto tanto è bello. Altissima. Felpata. Perfetta. Un'idea di gonna, giacca aderente, calze nere. Passa tra una folla di ragazzini in estasi che piangono e la invocano. Passa galleggiando, protetta da guardie del corpo gigantesche e cordoni di poliziotti. Continua a sorridere, tra le urla isteriche dei fans. Chissà che cosa sta pensando, chissà se pensa. Entra e sorride sempre. Ecco, adesso si muovono le labbra rosse. Parla? Sì, sta parlando, domanda se può sedersi. Allora è vera. E' vera, è proprio lei, Cindy Crawford, 26 anni, topmodel mitica e moglie di un altro mito, Richard Gere. E' venuta a Torino, tappa di un giro europeo organizzato dalla Revlon per festeggiare i 60 anni della casa di cosmetici. Si dice che per Cindy sia stato un contratto miliardario. E' venuta e Torino ieri le è corsa dietro tutto il pomeriggio, da uno all'altro dei tre appunta¬ menti previsti per la visita promozionale. Primo, ore 14, profumeria Giacobino, piazza Cln. Secondo, ore 15, il Servetti di via Bertola. Terzo, ore 16, Clerici in via XX Settembre. Programma rispettato, 400 fotografie e 600 calendari (una Cindy per tutte le stagioni) firmati e dedicati. Un paio di centinaia di ragazzi aspetta in piazza già dall'una e mezzo. Alle due, quando Cindy sta per arrivare, saranno quattrocento. Lapo, 21 anni, universitario, è piazzato bene: accanto alla porta del negozio con una Polaroid e una rosa alta come lui in mano. Credi che potrai dargliela? «Spero, e vorrei che qualcuno mi facesse una foto accanto a lei». Sergio, 21 anni, è venuto addirittura da Piacenza: «E' il sogno della mia vita vederla da vicino. Riuscirò a sfiorarla?». No, non riuscirà. Cindy è appena scesa dalla limousine, e il sogno è infranto dal mestiere dei gorilla. Per Lapo, invece, speranza rea¬ lizzata: catapultato indietro, lui e la rosa, al primo assalto, s'infila chissà come e ce la fa. Anche con la Polaroid: trema mentre la macchina sputa la fotografia. Fuori, sotto i portici, premono i fans. Dentro, da Giacobino, il mito sorride e firma. Poi esce dal retro. La piazza se ne accorge, e si butta all'inseguimento del corteo di auto. Da Servetti, stesso film. Poi da Clerici. Un uomo che vorrebbe soltanto passare è esterrefatto: «Perbacco, che svendita c'è?». Ma tra la folla che cresce ancora, in pochi riescono a vedere Cindy Crawford. Di foto e calendari manco parlarne. Anche qui, solo le clienti con invito riescono a entrare, e nemmeno tutte. La pr di Revlon è entusiasta: «Quei giovani lì fuori, fantastico, rivitalizza il marchio». Cindy sorride e firma ancora, splendida. Alla fine, è bella persino la sua smorfia di stanchezza. Non c'è dubbio, è proprio vera.

Persone citate: Cindy Crawford, Clerici, Giacobino, Richard Gere, Servetti

Luoghi citati: Piacenza, Torino