La rivolta dei farmacisti

La rivolta dei farmacisti La categoria sotto choc dopo l'assalto di lunedì sera La rivolta dei farmacisti «Troppe rapine, più sorveglianza» E' un martedì di angoscia e di sconforto nelle farmacie torinesi. Quelle comunali hanno i battenti chiusi: da ieri, e fino a domani, i clienti vengono serviti attraverso uno spioncino. «Per non essere né ammazzati, né rapinati» dicono i volantini nelle bacheche. Cgil, Cisl e Uil li hanno fatti stampare dopo che lunedì, all'ora della chiusura, un rapinatore ha dato l'assalto alla «Villa Giusti» di via Villa Giusti 7 e ha ridotto in fin di vita il titolare, Mauro Allini, raggiunto alla testa da un proiettile sparato chissà perché. Anche nelle farmacie private si discutono forme di protesta contro l'escalation di violenza. Uno sciopero? Una serrata generale di qualche minuto? Forme e modi saranno decisi nei prossimi giorni dall'associazione dei titolari. Farmacisti e commessi si sentono una categoria sempre più esposta, a rischio. Dal 22 luglio a oggi, le 44 farmacie comunali (su un totale di 280) hanno denunciato 12 rapine andate a segno. La responsabile del servizio ispettorato, Maria Grazia Pranzati, ha segnato sul calendario le date della paura: 22, 24 e 31 luglio, 11 e 12 agosto, 14, 22, 25 e 26 settembre, 12, 16 e 19 ottobre. Quanto alle private, statistiche sugli episodi di microcriminalità non ne esistono: «Molti colleghi rifiutano di presentare denuncia», ammette il presidente dell'Ordine dei farmacisti, Guastavo Doglia. «Ma le rapine sono all'ordine del giorno». E cita un caso clamoroso: alla nona visita di un delinquente, il direttore della farmacia di via Nicola Fabrizi 102 s'è scocciato e ha fatto montare un vetro blindato, «come negli uffici postali». Nella sua farmacia di via Buenos Aires, video a circuito chiuso, ricerca-persone collegati con un istituto di polizia privata, il dottor Doglia racconta di essere stato lui stesso vittima di un colpo: «Un tossicodipendente. L'hanno catturato dopo qualche giorno: aveva compiuto quattro rapine in due giorni. Condannato e imprigio¬ nato, è tornato libero dopo poco tempo». Spiega di avere chiesto e richiesto maggiore attenzione da parte delle forze dell'ordine: «Rispondono che mancano uomini e mezzi. Quando va bene pattugliano una farmacia per un paio di giorni, poi tutto torna come prima». E conclude: «Pensare che collaboriamo quotidianamente cori l'autorità giudiziaria quando devono svolgere indagini sulle ricette rubate o sull'uso improprio dei farmaci». Una critica? Il dottor Doglia non si scompone: «Una constatazione». Protesta anche il Dircom, il sindacato dei dirigenti comunali. In un telegramma inviato ieri a prefetto, sindaco e assessore, i responsabili scrivono: «Visti gli ultimi avvenimenti, preghiamo di eseguire interventi più vòlte richiesti. E'uria questione di vita o di morte». Gianni Armanti-Piloti Nelle comunali dodici colpi andati a segno negli ultimi due mesi Alcuni passanti fermi di fronte alla farmacia di via Villa Giusti rapinata l'altra sera (qui a fianco). Nella foto sotto la farmacia «blindata» in via Nicola Fabrizi 102, un rimedio contro la criminalità

Persone citate: Doglia, Maria Grazia Pranzati, Mauro Allini