Rai senza maglia rosa

Rai senza maglia rosa La Fininvest vince lo sprint per trasmettere il Giro d'Italia Rai senza maglia rosa De Zan sorpreso più che preoccupato «Non hanno i mezzi tecnici necessari» MILANO. La Rti, società del gruppo Fininvest concessionaria delle reti televisive Canale 5, Retequattro e Italia 1, ha acquisito dalla Rcs-organizzazioni sportive i diritti per la ripresa televisiva del Giro d'Italia per gli anni 1993 e 1994. La corsa del prossimo anno verrà presentata il 14 novembre, e sarà organizzata, come sempre da che (1909) è nata, dalla Gazzetta dello Sport ora inglobata nella Rcs. L'accordo riguarda anche i diritti di ripresa del Giro del Piemonte, della Milano-Torino e del Trofeo dello Scalatore. Ma intanto la stessa Rti ha dichiarato la propria disponibilità a trattare l'acquisizione di tutte le altre gare ciclistiche incluse nel calendario nazionale dei professionisti, trattando con gli enti sportivi interessati e con la Lega del ciclismo professionistico. L'accordo Giro-Rai era scaduto il mese scorso. Per quello con la Rti, la società organizzatrice ha mantenuto il riserbo sulle cifre. La «valorizzazione» della manifestazione citata dalla Rcs in un suo comunicato riguarderebbe alcune trasmissioni serali sulla corsa rosa. Da Roma è arrivata una dichiarazione a titolo personale di Michele Giammarioli, vicedirettore della Tgs, la Testata Giornalistica Sportiva della Rai: «Girano cifre che non hanno senso, e la Rai non può partecipare ad aste selvagge sui diritti televisivi, soprattutto nella difficile situazione economica in cui versa il Paese. Escludo, visti gli ultimi avvenimenti, che alla Fininvest si abbia intenzione di intavolare trattative serie per una redistribuzione dei diritti televisivi delle principali manifestazioni sportive». Da Milano Adriano De Zan, la voce del ciclismo della Rai, si è detto «sorpreso ma non preoccupato». De Zan ha pure detto di «confidare nelle capacità politiche e di mediazione» dell'ente di Stato. Secondo il telecronista, al di là dell'accordo, riprendere le gare ciclistiche «è estremamente costoso e difficile anche per il grande dispiego di mezzi tecnici. Il ciclismo non è come il basket o l'hockey o altri sport per i quali bastano poche telecamere per gli spazi circoscritti e che quindi, a costi limitati, possono occupare lunghe ore serali di trasmissione». De Zan ha ricordato che anche nel 1990 e nel 1991 i diritti del campionato del mondo furono acquisiti da Canale 5 e poi girati ala Rai attraverso accordi diretti. Da ricordare infine che il colpo di ieri può essere inquadrato in tutta l'attività di Berlusconi per acquisire diritti sportivi, direttamente o indirettamente, a scapito della Rai, in questi giorni più ferma che mai. E' vero che sembra finita l'offensiva Fininvest sul calcio della Nazionale e del campionato, ma è anche vero che potrebbe trattarsi di una finta. In fondo si sta perfezionando la trasmissione, prima nella storia della Nazionale azzurra, di Scozia-Italia, il 18 novembre a Glasgow, fuori dalle reti Rai. I diritti come è noto sono di Tele+ 2, la pay-tv voluta da Berlusconi: il match verrà offerto in chiaro, non ai suoi soli eblfeoììti, pon. regia di tipo nuovo e pd|a o niente pubblicità. Il tutto'tenendo però sempre presente 'l'eventualità che la partita, pagata un milione di dollari da Tele+ 2, possa tornare alla Rai, per qualche scambio di natura sportiva, politica o economica, o di tutte e tre le nature insieme, [g. p. o.] Berlusconi (a fianco) dopo Scozia-Italia di calcio ha tolto alla Rai (nella foto a sinistra Evangelisti) il Giro d'Italia

Persone citate: Adriano De Zan, Berlusconi, Da Milano, De Zan, Michele Giammarioli

Luoghi citati: Glasgow, Italia, Milano, Piemonte, Roma, Torino