Atene restituisce il sorriso alla Juve

Atene restituisce il sorriso alla Juve Coppe europee: bel successo dei bianconeri e oggi tocca a Milan, Parma, Napoli e Roma Atene restituisce il sorriso alla Juve Col Panathinaikos decide un gol diPlatt nella ripresa Vialli non ha giocato, staffetta Ravanelli-Casiraghi ATENE DAL NOSTRO INVIATO Non c'è Vialli quando la Juve scende a saggiare l'erba dell'Olimpico di Atene, che richiama l'ingombrante ricordo della finale di Coppa persa con l'Amburgo. O meglio il Gianlucaccio è lì, insaccato in una giacca grigio ferro, e a vederlo mentre allontana le troupes che lo vorrebbero intervistare sembra che abbia pure più diavoli che capelli. Comincia così, con il forfait del suo Titano, il martedì europeo della Juve, prosecuzione e risposta alla domenica dei veleni che ora, dopo la vittoria 1-0 sul Panathinaikos, avranno meno efficacia. Perché si è fermato Vialli? Nel caos del prepartita captiamo che lamenta un affaticamento muscolare sfuggito persino a qualcuno dello staff tecnico. Ancora in mattinata quel dolorino pareva meno fastidioso di un'emicrania. Un mistero? Un altro di quegli strani episodi che hanno complicato il quieto vivere della Juve? Ma no, pensiamo, è impossibile che il Trap rinunci volontariamente al suo uomo di maggior carisma in una partita del genere. Infatti la conferma di questa impressione arriverà in seguito, quando Vialli confesserà che non stava bene da domenica ma non l'aveva voluto dire. La Juve a quel punto aveva però risolto la pratica Panathinaikos. Il gol di Platt a 20' dalla fine lancia i bianconeri nel terzo turno dell'Uefa. Ci vorrebbe un supremo atto di follia per rovinare a Torino quanto fatto qui. E la Juve è difettosa, ma non folle, e appare di un altro pianeta rispetto ai grecotti di Osim. La gente di Atene, che pure è focosa e accecata dal tifo, tanto da tirar bottiglie in campo nei momenti caldi (una ha colpito Ravanelli all'uscita), lo ha riconosciuto con un applauso che ha salutato il finale di Baggio & C. Ai greci poteva andare peggio. La partenza dei bianconeri è brillante. Dopo 2' Baggio indovina l'angolo basso alla destra di Wandzyk e il polacco replica con una deviazione in angolo. Si intuisce che sarà una serata da Divin Codino. Ha tutto quello che gli occorre, Baggio: ci sono gli spazi, la marcatura rinfrollita di tale Ouzounidis e il tonico delle dolci parole che il Trap gli ha dedicato alla lettura dei giornali. Come minimo un paio di insulti, con l'invito a far gioco e a non preoccuparsi degli schemi che mancano. Anche compare Moeller deve avvertire che non è aria e che la Juve si gioca la serenità. Infila due o tre accelerazioni e al 13' il suo sinistro è difficile preda di Wandzyk. Senza Vialli è Ravanelli a lavorare su e giù tra attacco e centrocampo: ci mette l'impegno sufficiente all'opera, certo che i piedi son quel che sono e l'effetto delle sue triangolazioni non è brillantissimo. Ma la Signora per tutto il primo tempo non rischia niente, se non su un paio di cross molto liftati di Franceskos e di Donis, abile sostituto di Saravakos: Kohler deve ricorrere al mestiere per fermarne la vivacità e becca pure un'ammonizione. Il Panathinaikos non ha grandi giocate, né grandi giocatori. Quando avanza a sostegno il terzino Apostolakis induce persino a tenerezza, tanto è improvvido il suo tocco. Torricelli controlla bene l'altro polacco, Warzycha, Carrera non si fa sorprendere mai fuori posizione. E così la Juve gioca la partita italianissima che le è più congeniale: sta raccolta nella propria trequarti, come ai bei tempi, e parte in contropiede. Potrebbe segnare Baggio al 29' su cross di Conte, ma tira alto. Al 34' la combinazione tra il Codi¬ no e il suo scudiero tedesco porta Moeller al tiro, debole. Tuttavia gli hooligans di Atene applaudono la trama. Le.angosce del campionato paiono lontane. Il match è vero, non bellissimo, però intenso e corretto. Manca al solito la spinta del Dinobaggio, ma questa volta si può capire: è inutile cercare avventure in avanti. Al 42' il Baggio vero azzecca un lancio di 40 metri che cade sul piede in corsa di Moeller, però il controllo è difficile e l'azione finisce senza danno per i greci. Non ci sono le avvisaglie di un capovolgimento di valori nella ripresa e infatti dopo un paio di stranguglioni (al 55' tiro di Warzycha da pochi metri respinto da Peruzzi) la Juve torna a essere pericolosa. Trap toglie Ravanelli, che non incanta, e mette Casiraghi, il cui biglietto di presentazione è un tiro che scheggia il palo, al 63'. Il Panathinaikos carica nella confusione di assalti che si infrangono a venti metri da Peruzzi, La Signora lucidamente riparte. E al 69' arriva al gol. Platt allunga in profondità, Baggio e Ouzounidis si azzuffano sulla palla che quasi non si muove: l'inglese ne approfitta per scaraventarla in porta, con un destro preciso. Si spegne ogni luce per Atene. Galia al 77' e Moeller all'82' sfiorano il raddoppio. Ma 1' 1 -0 è già una buona camomilla. Marco Ansaldo Sopra Trapattoni A lato la festa dei bianconeri dopo la rete vincente realizzata da David Platt con un secco tiro angolato PANATHIN. H JUVINfUS WANDZYK 6,5 PERUZZI 7 APOSTOLAKIS 4,5 TORRICELLI 6,5 OUZOUNIDIS 5 BAGGIOD. 6 CHRISTODOULOU 6 GALIA 6 KALITZAKIS 6 KOHLER 6,5 MAVRIDIS 5,5 CARRERA 6,5 DONIS 6,5 CONTE 6 ANTONIOU 6 PLATT 6,5 WARZYCHA 6 RAVANELLI 6 FRANCESKOS 6 (53' CASIRAGHI) 6 MARAGOS 6,5 BAGGIOR. 7 MOELLER 6,5 AII.:OSIM 5,5 All.: TRAPATTONI 6,5 1 Arbitro: KARLSSON (Sve) 6 Reti: 69' Platt. Ammoniti: 38' Kohler, 56' D. Baggio. Spettatori: 70.000 circa.