Non tradite Gorbaciov

Non tradite Gorbaciov Non tradite Gorbaciov ON ho nessun titolo oltre la mia storia di uomo d'arte e di uomo civile che ha vissuto i problemi del suo tempo senza paura di compromettersi e che ama da sempre, profondamente, la cultura russa, per scrivere queste parole. Le indirizzo a chi? A tutti coloro che hanno ancora la capacità di ascoltare, riflettere e impegnarsi nell'arte e nella vita in un momento così diffìcile per tutti noi europei. L'Europa si farà - prima o poi, si farà perché è nostro dovere capirci, aiutarci e unirci sempre di più - ma non deve nascere dall'ingiustizia, dalla demagogia, dalle ristrettezze dei nazionalismi e dall'intolleranza delle lotte tribali. Soprattutto non deve nascere nel silenzio di tutti coloro che si sono assunti il meraviglioso e terribile compito di conoscere, creare e parlare agli altri. Non è tempo per noi di rassegnarci, di allontanarci dalla Storia, di abbandonarci alla sfiducia nel cuore umano. Ogni Paese europeo, oggi, ha le sue contraddizioni, le sue tragedie. Ogni Paese cerca la sua strada per vivere meglio domani, per conquistare alcune cose fondamentali: un poco più di equità e di felicità per l'uomo, la libertà dall'oppressione e dal bisogno. Alla distanza di migliaia di chilometri che però niente sono per l'amore e la solidarietà delle menti, io vivo il momento storico di tutti i popoli della Russia come qualcosa di mio. E sento,in questo travaglio, una grande assenza di voci alte, di voci chiare che risuonino e che riaffermino l'unica certezza della democrazia, cioè la sua capacità di essere dialettica, di consentire il dialogo e anche il contrasto più aspro delle idee di ciascuno. E' il silenzio dell'intelligenza. Ciò che io, da un'altra parte del mondo, vedo oggi avvenire in Russia, mi ferisce. Mi ferisce, ad esempio, ciò che avviene e si lascia avvenire intorno a un cittadino degno, quale Mikhail Gorbaciov. Scorgo, da una parte, l'incapacità del potere di accettare - come sempre - la critica e il disaccordo e, dall'altra, una specie di rifiuto all'analisi obiettiva degli uomini e degli avvenimenti. Per me, anche la mancanza di gratitudine e di affetto verso una persona che ha impresso una svolta alla storia non del vostro Paese ma del Mondo. Poiché io porto una grande stima a Mikhail Gorbaciov. Ammiro il suo coraggio e la sua coerenza. Vedo il suo profilo storico, morale e umano. Nessuno, in questi decenni, ha avuto un potere praticamente assoluto in una nazione così grande e potente. Nessuno ha saputo non abusarne, come lui. Nessuno ha avuto il suo coraggio di usarlo per la nasci- Giorgio StrehlerGorbaciov: «Trsaputo capire la e a l a i i a i e a a e v. a o. a e sì a e o i- ta di una democrazia reale e per la pace. Nessuno ha saputo come lui abbandonarlo costatando senza esitazione che la volontà popolare questo da lui esigeva, in una sera di Natale con un discorso fiero e onesto di cui mi pare che troppi non abbiano saputo capire la grandezza e l'umanità. E' ancora oggi così? Me lo chiedo sempre più spesso, perché so che molti di voi non potranno condividere il mio punto di vista. Pochi anni fa, a Mosca, mentre recitavamo la Grande Magia di Eduardo De Filippo, nella gioia corale di tanti e tanti spettatori, ho sentito diverse opinioni, diversi giudizi sulla figura dell'allora Presidente dell'Urss persino tra quelli a me intellettualmente più cari. Ma sono convinto che questa è l'ora in cui tutti devono capire che «il caso Gorbaciov» va al di là dell'uomo stesso e che si sta alzando, un segnale di grande pericolo per le vostre libertà. Dietro a fatti come questi, si agita l'ombra di una triste metodologia della persecuzione, della disinformazione quando non della calunnia. Si afferma tutta la brutalità di cui è capace anche la democrazia. E la democrazia che usa una violenza pur in forme legali è il preludio, sempre, di un possibile dispotismo. Miei cari fratelli russi, fratelli nella ricerca del sapere e della poesia che sono sempre verità, non siate assenti da una battaglia di idee che può costruire o non costruire il tipo di sviluppo democratico e civile della vostra nazione. Non lasciate soli gli uomini che difendono una politica ragionevole, che non accettano i colpi di scena e l'improvvisazione e l'egoismo di tutti contro tutti. Noi, voi, abbiamo bisogno di correttezza, di rigore estremo del costume, abbiamo bisogno di una grande severità e solidarietà civile per affrontare il nostro passato e guardare, con occhi limpidi, il nostro futuro. Sì, è l'ora in cui si debbono superare grandi errori comuni di valutazione e di comprensione sui fatti e sui personaggi che hanno aperto il grande processo della perestrojka. La storia e la realtà siano i grandi maestri che ci aiutino a giudicare meglio coloro che anche talvolta errando hanno disegnato per tutti un nuovo modo di affrontare la complessità e la tragicità del divenire umano. E in questo, del vostro. Siate orgogliosi della semente che è stata gettata nei vostri solchi anche se il raccolto non ha saputo, alla sua prima stagione, darvi le messi sperate. L'inverno della ragione non può durare se gli uomini non vogliono che duri. Giorgio Strehler er e in alto Mikhail Troppi non hanno la sua grandezza» Giorgio Strehler e in alto Mikhail Gorbaciov: «Troppi non hanno saputo capire la sua grandezza»

Persone citate: Eduardo De Filippo, Giorgio Strehler, Gorbaciov, Mikhail Gorbaciov

Luoghi citati: Europa, Mosca, Russia, Urss