Il «dopo Tangentopoli» riparte dal Trivulzio di Ugo Bertone

Il «dopo Tangentopoli» riparte dal Trivulzio Card. Martini e sindaco: è l'ora del riscatto Il «dopo Tangentopoli» riparte dal Trivulzio MILANO. Scusi Eminenza, ma che significato ha una giornata del genere? «E' uno stimolo, un'occasione per coniugare carità e giustizia». Parla e scappa il cardinale Carlo Maria Martini. Ma il suo, al convegno del Pio Albergo Trivulzio, è un intervento che lascia il segno. «Non è lecito - dice tra gli applausi - che la carità, due secoli di carità nella società milanese, vengano travolti dagli avvenimenti attuali. La reazione di questi giorni è uno stimolo al coraggio e all'impegno civile». Alza la testa il Pio Albergo Trivulzio, centro del potere di Mario Chiesa, punto di partenza dell'inchiesta di Di Pietro. Il commissario straordinario Sandro Antoniazzi coglie l'occasione di un anniversario, il terzo centenario della nascita del fondatore, per rilanciare l'immagine della Baggina. E al suo appello rispondono Martini e il sindaco Borghini. «La carità - spiega Martini - è ima costante di Milano, un sentimento che ci prepara alla speranza». Coglie la palla al balzo Piero Borghini, il sindaco di Tangentopoli. «H Trivulzio - è il suo esor¬ dio - è una delle cose per cui vai la pena di fare il sindaco di Milano. In questa città - aggiunge - ci sono due filoni di pensiero: quello laico, illuminista, e quello cattolico. Due filoni contro lo sfascio e la voglia di sdegnarsi, di commiserarsi, di lamentarsi. E' il momento di andare oltre». «La carità - incalza Martini - è una costante nella storia milanese. E' una carità cresciuta nel corso dei secoli, ormai al centro di rapporti complessi con il sistema politico-economico. Ma non cambia la sostanza, resta la centralità di carità e giustizia, della generosità. Un baluardo contro il declino di molti valori della morale cristiana e civile». Sottolinea, sempre, il cardinale quest'intreccio tra morale cristiana e «civile». Borghini, sindaco accerchiato ma ben deciso a condurre la sua battaglia anti-Lega, ben deciso a non pensare che gli scandali siano la punta dell'iceberg, non perde la palla. «Eminenza - dice - riprendo le parole della sua pastorale. Gli onesti si facciano avanti, non abbiano paura di sporcarsi le mani. Abbiamo bisogno di una cultura della vigi¬ lanza». E sul Trivulzio il sindaco non va leggero: «Sì - aggiunge voglio ringraziare Antoniazzi per avere raccolto un'eredità tremenda. Duecento anni di vita milanese non si cancellano con una pagina amara, nera, per la città e per l'Italia tutta. Vogliamo batterci contro la voglia di sfascio». Annuncia Borghini che tra pochi giorni 300 anziani verranno assistiti da casa, un esperimento pilota per tutt'Italia. «Paga la Regione - aggiunge -. E' una risposta precisa a chi chiede l'azzeramento, la caduta di certi valori». Eh sì, l'ospite assente è la Lega, nemica principe di Borghini e del cardinale. «Questa - spiega Martini all'uscita - è l'occasione per lanciare un messaggio che parte dai poveri e tocca la realtà della società civile». «Questa - spiega il commissario Antoniazzi - è stata un'occasione gradita da tutti. Un convegno del Trivulzio, dell'anima malata della città, secondo i grandi mezzi di informazione. Ma anche il punto di partenza, l'occasione per radunare la gente di buona volontà». Ugo Bertone Il vescovo «La carità di Milano ci prepara alla speranza» Da sinistra: il cardinale Martini e il sindaco Piero Borghini

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