Foligno, dubbi e polemiche sul delitto
Foligno, dubbi e polemiche sul delitto E gli psicologi accusano i film violenti: scatenano l'emulazione nelle persone fragili Foligno, dubbi e polemiche sul delitto Igiudici sono divisi sul «mostro» arrestato a Milano MILANO. Sul delitto di Foligno si allungano le ombre del dubbio. Ventiquattr'ore dopo la confessione di Stefano Spilotros, 22 anni, agente immobiliare a Rodano, manca ancora la prova decisiva che incastri senza errore il giovane come il mostro che ha ucciso il piccolo Simone. Non si trovano, soprattutto, riscontri al suo viaggio in Umbria. Spilotros ha raccontato di essere andato a Foligno per incontrare un amico, poi di aver trovato Simone e di averlo portato in un bar. E ancora: di aver gettato l'orologio del bimbo in un tombino nel centro di Foligno. Ma finora nessuna di queste affermazioni del giovane ha trovato conferma. E il paese scende in campo per difenderlo: dal parroco ai ragazzi che abitualmente frequentavano l'oratorio in cui Stefano organizzava giochi e gare sportive, smentiscono. «Avete preso un granchio, Stefano è soltanto un mitomane, non il feroce assassino che vuole apparire». E una sorella sostiene che domenica scorsa ha pranzato a casa. Ma per i giudici di Milano Stefano è davvero l'assassino di Simone. «Gli ho premuto la mano sulla bocca per 15 minuti, poi gli ho bruciato il lobo dell'orecchio per essere sicuro che fosse morto». Quelle parole, «essere sicuro», hanno convinto 11 gip Fabio Paparella che Stefano Spilotros voleva uccidere il piccolo Simone. E ha convalidato il fermo del giovane, che sarà sottoposto a perizia psichiatrica, per omicidio volontario, atti di libidine e sequestro di persona. E i magistrati aggiungono: «Alla base del fermo ci sono indizi gravissimi e attendibili». Esistono tuttavia dubbi anche tra gli inquirenti. Sulle cause scatenanti del delitto pare invece non abbiano dubbi gli psicologi: i film violenti. E stilano una classifica di 12 film che possono influenzare una psiche debole. D. Daniele, M. Mariano P. Sapegno, G. Zaccaria a pag. 4 e 5
Persone citate: Fabio Paparella, G. Zaccaria, M. Mariano P. Sapegno, Milano Stefano, Spilotros, Stefano Spilotros
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