L'UNICO ANTIDOTO E' CAMBIARE

L'UNICO ANTIDOTO E' CAMBIARE L'UNICO ANTIDOTO E' CAMBIARE SI aggrava nel Paese l'indecente spettacolo di una sovversione strisciante, caratterizzata, fin dal suo primo apparire, da insulti volgarissimi, lancio di bulloni e monetine, spudorate minacce, attentati: una miscela esplosiva, da cui può scaturire, se non ci si affretta a reagire, un nuovo terrorismo. Una prima, seria avvisaglia di questo possibile scivolamento nel terrorismo vero e proprio ci è stata fornita nelle ultime ore dai due attentati contro la sede della Confindustria all'Eur e contro gli impianti dell'industria Poligrafica commerciale della famiglia Abete, rivendicati dai «Nuclei comunisti combattenti». Non solo di un vero e proprio terrorismo dobbiamo preoccuparci, ma anche di altri inquietanti fenomeni. E' di questi ultimi giorni l'irrompere sulle piazze romane dei fascisti missini, con i farneticanti appelli, i frusti gesti rituali, la stantia retorica, la becera esaltazione di uomini e cose di un tempo che fu: maldestri tentativi di galvanizzare un cadavere, con una propaganda intessuta di bugiarde falsificazioni della storia recente, come la strabiliante tesi che il fascismo fu sempre contrario all'attuazione delle leggi razziali del 1938. E miserevole appare la stessa invocazione dell'unità nazionale, da parte degli apologeti di un regime precipitato alla fine nella persecuzione e soppressione di libere patrie, sulla scia del nazismo. Evidente, in tutto questo, è la preoccupazione di rivaleggiare con la ben più temibile concorrenza dei leghisti del Nord. Quanto a costoro, apparsi di recente sulla nostra scena politica, non c'è da stare allegri, soprattutto per il loro reAlessandro Galante Garrone CONTINUA A PAG. 2 TERZA COLONNA

Persone citate: Abete, Galante Garrone