HENDRIX angelo satanico degli Anni 60

HENDRIX angelo satanico degli Anni 60 Musica, droga, sesso e solitudine: in anteprima la biografia della star «maledetta» HENDRIX angelo satanico degli Anni 60 CLI Anni Sessanta furono chitarre incendiate sul palco. Furono corde suonate con- i denti, - fatte _J miagolare d'ira e di dolore dietro le spalle o tra le gambe. Furono la furia distruttiva di Jimi Hendrix. Ma cos'è stata davvero quella fantastica stagione psichedelica che, dopo la violenta svolta a sinistra alla fine degli Anni Cinquanta e prima di rimboccare la destra agli inizi dei Settanta, ha visto insieme personaggi come James Bond e Jack Kennedy, Martin Luther King e Mandy Rice-Davis, i Vietcong e David Frost, Andy Warhol e Harold Wilson, tutti attori di uno straordinario video rock angloamericano fatto di hippy, di fiori, di pacifismo, di sesso, di droghe e di allucinazioni? A questo interrogativo risponde Charles Shaar Murray nel suo Jimi Hendrix, una chitarra per il secolo che la Feltrinelli sta per mandare in libreria. La sua non è la solita biografia sul mito (ci sono già cinque versioni e nuovi titoli annunciati), ma un viaggio socioculturale nella musica di quei tempi. Jimi è la Beatrice nera di quel Paradiso-Inferno in cui i gironi sono pieni dei volti di Bob Dylan, di Eric Clapton, di Mick Jagger, di Little Richard, di Bob Marley, di Peter Tosh, degli Animals, di Ray Charles, di James Brown, dei mostri del blues, del soul e del jazz e dei pescecani dello show-biz. La vita maledetta di Hendrix si è conclusa con una morte maledetta a soli 27 anni, a cui erano seguiti dubbi sconcertanti: non era stato ucciso da un'overdose? Perché quella balla del soffocamento? E tutti quei testimoni, amici, barellieri, autisti di ambulanza, che si erano presentati al coroner con nuove prove? Questi misteri Murray li risolve così: «Le cose peggiorarono col procedere del tour. Un altro festival, questa volta in Germania, fu guastato da centauri ed anarchici e, dietro il palco, Bill Cox (il suo basso, ndr) stava maneggiando una bevanda corretta con Lsd. Il solido ed accomodante Cox era fatto insolito per un intimo di Hendrix - refrattario alle droghe e l'acido lo spinse sull'orlo del collasso. In un ospedale locale, fu portato giù. dalle stelle con una potente dose di Thorazina, un tranquillante che lo lasciò in stato catatonico. I due spettacoli successivi furono annullati e la troupe rientrò a Londra. Hendrix si sistemò a casa della fidanzata, Monika Danneman, dove potè accudire Cox... Cercò sollievo in alcuni sonniferi di Monika». Il giorno dopo avrebbe lasciato Londra per ritornare a New York. Ma non ci arrivò mai. «La mattina seguente, la Danneman notò che Hendrix aveva vomitato durante la notte, ma siccome sembrava respirare e dormire normalmente, fece un salto al negozio d'angolo per comperare le sigarette. Quando tornò, non riuscì a svegliarlo. In preda al panico telefonò a Eric Burdon (leader degli Animals, ndr), che le urlò di chiamare un'ambulanza. Hendrix fu coricato sulla schiena, e, siccome il suo organismo era così paralizzato dall'effetto delle pillole da non riuscire ad espellere il vomito, morì soffocato... Il 18 settembre 1970, Jimi Hendrix morì senza aver ripreso conoscenza». Jimi era nato a Seattle il 27 novembre '42: «Un americano autentico, con sangue bianco, nero e Cherokee, con l'intera storia della Nazione impressa nei suoi geni». La madre, Lucilie Jeter, era fragile, psicolabile, tubercolotica. Il marito l'abbandonò più volte, riesumandola giusto il tempo per mette¬ re in cantiere un secondo figlio, Leon. Poi la ripudiò definitivamente. La donna si risposò in Canada, ma morì alcolizzata nel '58. Il padre, Al, non permise a Jimi (il cui vero nome era John Alien) e a Leon di andare ai suoi funerali. Prima della guerra (fu congedato nel '45) era stato ballerino jazz semiprofessionista: rivelò un certo talento che però non gli fu sufficiente nell'America postbellica. Era autoritario, austero, grande lavoratore: fu costretto ad arrabattarsi per sopravvivere ed a mandare i figli dalla nonna materna. Era lei la Cherokee che viveva in riserva. E fu lei a trasmettere a Jimi la storia dei natwi ed il profondo senso d'orgoglio per la sua discendenza indiana. La rabbia di Hendrix nasce dalla solitudine: l'essere sballottato come un pacco postale (fu depositato anche da zie, vicini, spesso da sconosciuti) gli rose l'anima. Tutto sembrava contro di lui, anche quel suo essere mancino che lo costringeva a cambiare impugnatura e corde alla chitarra o a rassegnarsi a suonare da destro. Persino le stelle con cui poi scalò il cielo finirono per segnarlo negativamente. Little Richards, Jackie Wilson, B.B. King, le Supremes di Diana Ross, Ike & Tina Turner: lo volevano e poi lo cacciavano perché avevano paura della sua animalità, della sua violenza, dei suoi ruggiti, che concentravano le emozioni della gente solo su di lui. Nessuno lo sopportava. Suonò con tutti, dappertutto, anche per una manciata di dollari. Poi capitò l'occasione: prima chitarra con John Emmond Jr., figlio del produttore che aveva sponsorizzato le carriere di Bessie Smith, Billie Holliday, Bob Dylan ed Aretha Franklin. La notizia fece il giro del mondo e tutti i big si fecero scrupolo di controllare quel pazzo che suonava con i denti e che straziava la chitarra, mettendo sotto choc anche lo psichedelico più fatto: arrivarono così i Bob Dylan, i Miles Davis, i Rolling Stones, i Mamas and Papas, i Monkees. Un produttore scrisse: «Sono andato là una sera e, ragazzi, non ti stringeva nemmeno la mano. Sapeva bene quanto era villano. Saliva sul palco... e i jet decollavano. Esplosioni nucleari e palazzi che crollavano. Ero seduto in prima fila e lui faceva questo esattamente di fronte a me, come una mitragliatrice: "Ti piace questo, amico?" B-bb-bbbroom! Mi stava semplicemente stendendo; Oh! Parla di bruciare! Oh!»... Poi furono il successo, le fans, il sesso, la droga, le mitiche Hei Joe, Machinegun, Purple Haze, Voodoo Chile, Are you experienced e quell'incredibile Star spangled banner, l'inno americano che a Woodstock, nella sfrenata Love summer del libero amore, dell'acido e del sogno hippy, riuscì a trasformare in un incredibile inno pacifista. Racconta Murray: «L'ironia fu micidiale: un uomo nero con la chitarra bianca; un massiccio pubblico quasi esclusivamente bianco che sguazzava in un pantano da lui stesso creato; le note chiare, pure, come di tromba dalla melodia familiare che si dimenavano per penetrare le nuvole di gas lacrimogeni, l'esplosione di bombe, le urla dei moribondi, il crepitio delle fiamme, le spesse cortine di fumo emanante olezzo di carne umana, le sospese vibrazioni degli elicotteri... Fu assolutamente azzeccata la decisione di Francis Ford Coppola di ingaggiare Randy Hansen, un giovane chitarrista il cui ruolo consisteva nel riprodurre Jimi nota per nota, con parrucca e trucco, per fornire il poter ziale distruttivo della chitam di Hendrix» ad Apocalypse Now. Del Vietnam, con Star spangled banner, «un uomo con una chitarra aveva detto di più in tre minuti e mezzo di tutti i romanzi, i documentari ed i film messi insieme», non lasciando spazio «né all'entusiastico revisionismo di Sylvester Stallone e Chuck Norris, né allo sforzo solipsistico di Coppola ed Oliver Stone» e riproduceva graficamente «in un pezzo di musica sia ciò che gli americani fecero ai vietnamiti, sia ciò che fecero a se stessi». Poi ci fu l'altro sogno, quello europeo, dell'isola di Wight... Rimane da chiarire: Hendrix era solo uno sporco fallocrate che rubava la donna persino a Keith Richards? Il maniaco che faceva impazzire di gelosia Mike Jagger per come si comportava con la sua Marianne Faithfull? O quella era soltanto una maschera? Eric Clapton la pensava così: «Chiunque in Inghilterra crede ancora che i neri ce l'abbiano grosso. E Jimi è venuto e ha sfruttato questo fino all'esasperazione e tutti impazziscono»... E Truman Capote: «Lo show erotico di Mike Jagger è tanto sexy come una rana che piscia». Jimi è un'altra cosa. «Si piega tra le donne del pubblico, dà rapide leccate di lingua, la chitarra si trasforma ora nel suo partner sessuale, ora nel suo stesso organo». Per Murray la verità è questa: «Hendrix preferiva cantare le sue canzoni e suonare la chitarra, non fare il pagliaccio su un palco». Peccato però... Gli spettatori che videro il Jimi vero pensarono che li stesse truffando. «Dannazione ragazzi, é troppo/uso questa sera»... Piero Soria A sinistra: Martin Luther King. Sopra: Francis Ford Coppola. A destra: i Rolling Stones. Andy Warhol, un eroe della stagione psichedelica come Kennedy e Wilson L'inquietante era psichedelica univa James Bond a Luther King

Luoghi citati: America, Canada, Germania, Inghilterra, Londra, New York, Seattle, Vietnam