Un feto di 24 mila anni di Salvatore Gentile

Un feto di 24 mila anni Datati i resti scoperti un anno fa nelle grotte di Ostimi Un feto di 24 mila anni Era figlio di Delia, la donna-scimmia BRINDISI. Risalgono a 24.410 anni fa i resti della donna incinta all'ottavo mese con il relativo feto ritrovati nella Grotta di Santa Maria di Agnano, a qualche chilometro da Ostuni. L'importante ritrovamento archeologico risale all'anno scorso, ma soltanto ora ha ricevuto la datazione, grazio un esame al radiocarbonio (C 14) eseguito in Francia. La scoperta consente di aprire un nuovo capitolo nella preistoria e nella storia pugliesi, che com'è noto è ricca di testimonianze delle diverse epoche. Tutte ugualmente interessanti, come le statue in bronzo ritrovate per caso in fondo al mare al largo di Brindisi. Lo scheletro della donna (e quello del piccolo che aveva in grembo) venne ritrovato durante una campagna di scavi condotta da una équipe di paleontologi, diretta dal responsabile del Museo delle civiltà preclassiche della Murgia meridionale di Ostuni, Donato Coppola, ricercatore della seconda università «Tor Verga¬ ta» di Roma. Sin dal primo momento la scoperta fu considerata di rilevante importanza da parte degli studiosi. La conferma viene da Parigi dove attraverso il «Tandetron», acceleratore di particelle che si trova nel «Centro des faibles radioactivités», diretto dal prof. Michel Fontugne. Si è arrivati a far oscillare la data della morte della donna tra 24.730 e 24.090 anni fa, giungendo a quella che viene considerata la datazione più precisa: 24.410 anni. La donna, che il dott. Coppola vorrebbe chiamare «Delia», è vissuta nel periodo che gli studiosi definiscono «gravettiano». Era una ventenne, forse alla prima maternità, di corporatura particolarmente robusta, alta 1,75 centimetri e molto probabilmente faceva parte di una comunità di cacciatori di cavalli pleistocenici che pascolavano lungo la fascia costiera, sottostante la Grotta di Santa Maria di Agnano. «11 ritrovamento - ha spie¬ gato il dott. Coppola - è di particolare interesse scientifico perché il feto rinvenuto è l'unico risalente al pleistocene e l'identificazione certa di due individui consanguinei consentirà di condurre analisi comparative fino ad ora impossibili». Nella grotta è ancora in corso lo scavo della parte terminale della sepoltura (dove la donna era stata deposta in posizione rannicchiata). Aveva la mano premurosamente poggiata sul ventre quasi maturo per dare alla luce il figlioletto. La tomba, con tracce di ocra rossa, è costellata di conchiglie «cyclope neritea» alcune delle quali adornavano il corpo della donna (copricapo e braccialetto). Non mancano graffiti ed altre «testimonianze» che si sta cercando di decifrare. Unitamente ai resti della giovane e del feto venne trovato un altro scheletro che per il momento non è stato ancora analizzato. Salvatore Gentile

Persone citate: Coppola, Donato Coppola, Michel Fontugne

Luoghi citati: Brindisi, Delia, Francia, Ostuni, Parigi, Roma