Le stelle morte degli spot di Oreste Del Buono
Le stelle morte degli spot RISPONDE OadoB. Le stelle morte degli spot Gentile signor Del Buono, in un momento in cui si chiedono al Paese tanti duri sacrifici si assiste in tv a programmi e a spot pubblicitari all'insegna del massimo spreco, del denaro facile e del lusso più sfacciato. Compare in questi giorni lo spot pubblicitario di uno sceneggiato in cui una nota attrice fa sfoggio di strabordanti pellicce (quanti animali avranno uccisi per uno show?), un invito, insomma, non solo al più sfacciato consumismo ma anche la dimostrazione di una completa mancanza di sensibilità ecologica... Lola Giuliani, Roma GENTILE signora, lei si chiede dove siano finite tutte le campagne per la difesa degli animali in Italia. Ce ne sono sempre, ma il fronte dell'insensibilità è vasto. E' un fronte non del tutto copribile, e gli ostacoli, invece di scemare, tendono a infittirsi. L'educazione (la maleducazione) al consumismo è stata a lungo impartita come religione, puntello della nostra società ottimistica. La pubblicità è cosi diventata sempre più euforica ed euforizzante e ora stenta a scuotersi di dosso, a questi brividi autunnali d'austerità coatta, i fasti e gli orpelli, lo spreco come norma di vita, lo sfarzo come apparenza sostitutiva di ogni sostanza. Gran parte delle campagne pubblicitarie che vengono attualmente sciorinate sul video appaiono, a chi ha un minimo d'occhio, arcaiche e anacro- Le smodegli elle rte spot nistiche, luci ingannevoli provenienti da stelle ormai morte. Si tratta di campagne pubblicitarie studiate prima che salisse al vertice del governo il Non Amato, menzogne già allora ma bonariamente nascoste in quanto tali da quei governi che nascevano, morivano, rinascevano, rimorivano, passandosi il testimone del comando di rinvio in rinvio, aggravando puntualmente la situazione e sperando in chissà cosa, forse nella morte che falcidiasse l'opposizione o la maggioranza, che mettesse tutto a tacere: ma il Non Amato, che è ambizioso quanto è bugiardo, non ha potuto esimersi del confrontarsi con la realtà. E queste campagne pubblicitarie erano già state studiate e magari realizzate. Quindi, ci vengono proposte ugualmente, mentre i creativi, rabbrividendo sempre più d'autunno inclemente, cercano di escogitare come adeguarsi all'austerità. Del resto, diminuiscono gli investimenti pubblicitari, qualche campagna viene cancellata, altre sono ridisegnate miseramente. E si va a caccia delle vecchie, gloriose che possono ancora far bella figura e accendere magari un poco di nostalgia. Bisogna rassegnarci, comunque. Abbiamo, al momento, una pubblicità d'antan. Oreste del Buono
Persone citate: Del Buono, Lola Giuliani
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