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Russo Russo «Mai suoi valori sono arcaici» meno 7*1 ONTRAI ' RIO all'iI dea della 1 i mafia co1 me fenodi modernizzazione è Giovanni Russo, intellettuale meridionalista che di recente ha pubblicato l'atto d'accusa I nipotini di Lombroso contro i nuovi nemici del Sud. «La tesi della mafia come industria della protezione si limita a racchiudere in una concezione astratta quello che si è sempre saputo del mafioso. Soprattutto nei primi tempi la mafia vendeva protezione e non interveniva direttamente nella gestione degli affari. Ma ciò accadeva proprio perché quella siciliana era una società retta dall'aristocrazia, in cui ognuno aveva bisogno di sicurezza per garantire gli scambi sociali. E dire che il mafioso è soltanto chi fornisce protezione è un errore di prospettiva: si scambia la natura della mafia con la sua capacità di adattamento. Un famoso proverbio siciliano dice: «Piegati quando passa il vento». Anche la mafia si piega, si adatta al vento del momento. Ma la sua cultura resta arcaica. Pensiamo a come i capi riconoscono valori tradizionali: ordine, famiglia, religione, eccetera. Basta leggere Verga e Pirandello per capire la mafia. Oppure pensiamo agli accordi presi da Crispi con i picciotti. Non si può annullare la storia della mafia. Una catastrofe del nostro tempo è la pretesa dei ricercatori universitari di uscire dal loro campo scientifico e applicare alla realtà i modelli teorici». [a.p.I

Persone citate: Crispi, Giovanni Russo, Lombroso, Pirandello