Donna-scimmia la moda fa choc di Antonella Amapane
Donna-scimmia la moda fa choc A Parigi le provocazioni di Gaultier Donna-scimmia la moda fa choc PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Dove c'è rissa c'è Gaultier. Spintoni, urla, gomitate, scene da malavita. Tutte le volte sembra di dover entrare a un concerto dei Rolling Stones. E' un classico che si ripete ogni stagione. Questa volta if fantasioso fauno dai capelli biondi per presentare le sue creazioni ha scelto Le Cirque d'Hiver. Un luogo adattissimo all'occasione. Il circo infatti è cominciato fuori per proseguire poi dentro. Contro le transenne premevano giapponesi in tenuta da generale, travestiti in versione orientale, giovinette con chiome al neon. Gaultier sciocca e affascina con i calzoni ascellari, e non si fa per dire, stretti sopra il seno da una cintura. Stupisce con le camicie rifinite da pantaloni sottosopra. Strappa l'applauso mostrando finte gonne gessate: dietro scoprono natiche e gambe, davanti sono lunghe e caste. Lo stilista non si accontenta delle top model. Le mescola insieme con donne ciccione, adolescenti mascoline, un neonato e una magnifica nonna dai capelli bianchi. Le vere lady, però, sono i ragazzi che sculettano e ammiccano. Ogni uscita è una sorpresa. Vai con le tute secondapelle, dai capezzoli a ciuccio e pube posticcio. Poi arrivano sottovesti e canotte sopra i tailleur pantalone da cui sbucano scarpette con sei tacchi a stiletto. E infine ecco il pugno nello stomaco: le donne-scimmia. Sono indossatrici ricoperte da capelli sintetici che diventano abito. Una cascata di boccoli al posto del top, lunghe barbe per bustier, tubini charleston con frange di capelli sintetici. E' la follia. Ma al di là dello spettacolo e della domanda «chi se le mette queste cose?», rimangono tantissimi capi da considerare separatamente. Si venderanno le giacche, con il particolare stravagante, ma tagliate alla perfezione, i tailleur metà in maglia e metà in tessuto, i fluidi abiti da sera con strascichi a farfalla. Il resto è un imput creativo. Pantaloni e giacca sono un must ricorrente per la prossima primavera estate. Però la formula non è così banale come sembra. Claude Montana, prodotto dal Cruppo Gft, presenta tante maschiette in blazer e calzoni dalla linea scultorea, con enormi colli rigidi e pizzi; abbina piccoli gilet color burro a dilatati pantaloni dalle linee geometriche. Romeo Gigli, poi, sul gioco del maschile-femminile basa tutta la storia della sua collezione. «Le donne prendono a prestito i capi di amici e fidanzati. E' sempre successo. Io ho cercato di rendere più sottile e sofisticato questo scambio», dice Gigli mostrando seducenti camicie da uomo di cui però rimane soltanto lo scheletro: cioè colletto, bottoniera e una fascia per coprire il petto. La confusione, però, resta uno dei malesseri più diffusi oggi. E siccome la moda rivela i cambiamenti della società in cui viviamo, ecco che prontamente arriva, tradotta in abito, la reazione a questo disagio. Si parla di fuga immaginaria in Paesi lontani, esotici. Giancarlo Giammetti, socio di Valentino, la chiama «escapismo» (dall'inglese escape). Cioè voglia di evasione, di volare, ma rimanendo fermo dove sei. Così Valentino parte col pensiero. Se ne va in Africa fra le donne tatuate, fra i guerrieri che si dipingono le mani prima delle battaglie. Crea gonne plissé in fantasie kenyote, chemisier con stampe di elefanti e maschere nei colori della savana, gilet dalle fantasie tribali. L'escapismo è contagioso. Porta Yves Saint Laurent in Oriente, Christian Lacroix in Camargue, Gianfranco Ferrè - per la collezione Dior a Venezia. E non è forse una fuga anche quella di Gaultier nel pianeta delle scimmie? Antonella Amapane Un modello firmato Gaultier in passerella a Parigi. Ma lo stilista non si accontenta delle top model. Le mescola con donne ciccione, adolescenti, e nonne dai capelli bianchi
Persone citate: Christian Lacroix, Claude Montana, Giancarlo Giammetti, Gianfranco Ferrè, Gigli, Romeo Gigli
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