Tradire senza sesso, è peccato?

Tradire senza sesso, è peccato? Chiesa divisa dopo la lettera-confessione a Famiglia Cristiana Tradire senza sesso, è peccato? E il cardinale risponde: «Io ti assolvo» SE L'ADULTERIO E' PLATONICO E ^peccato tradire platonicamente la propria moglie? «No», risponde il cardinale Silvio Oddi, ma nella coscienza di padre Leonardo Zega, il «Caro padre» che risponde alle lettere spedite a Famiglia cristiana,si scatena il dubbio: «Non condanno, ma non posso assolvere». «Capita, purtroppo, che dopo tanti anni di matrimonio, vissuti in coerenza con la propria fede di cristiani, ci si accorga di non amare più la moglie...». Al settimanale cattolico giungono a centinaia le lettere-confessione di credenti travolti dall'amletico dilemma: si deve tener fede alla promessa fatta davanti a Dio o privilegiare un nuovo, totalizzante amore sbocciato qualche anno dopo il sacramento? La «lettera della settimana», pubblicata sull'ultimo numero del settimanale, accende il dibattito. «Ci si conosce a fondo, si apprezzano i lati positivi del carattere trascurando quelli, meno simpatici, ai quali però si è fatta l'abitudine - continua la confessione del lettore -; si rispetta la madre dei propri figli, ma l'amore non c'è più. E così si vive un matrimonio a secco. Io mi considero un ottimo padre e mi fingo un ottimo marito, ma un matrimonio senza amore, sia pure accettato fino in fondo in nome dei princìpi cristiani, non per questo diventa più sopportabile ed è tutt'altro che divertente. Si può vivere senza amare una donna? Parlo di amore in senso pieno, dell'amore assoluto... che può prescindere dal contatto fisico che l'istinto ci richiederebbe». Poi il lettore racconta la propria esperienza: «Viviamo, io e "l'altra", un amore esclusivamente platonico. Gli unici atti d'amore consistono nella comunicazione dei rispettivi sentimenti... Forse ciò che facciamo non è lecito, ma che dovremmo fare? Non vederci, non cercarci? Ci vorrebbe una forza titanica, e non si può definire peccatore chi non ne è dotato... Posso voler bene ad una donna, che non è mia moglie, di un amore vero?... Posso provare la gioia di un amore che aiuta a sopportare le fati- che, le rinunce e le privazioni con cui esso stesso deve misurarsi per non declassarsi a meschina storia di amanti? Io mi sono risposto di sì». E' a questo punto che il dilemma si sviluppa nella coscienza del confessore. Padre Leonardo Zega, direttore della rivista, nella risposta premette di «non approvare», ma nemmeno vuole ergersi a giudice o fare della «facile ironia sul grande amore». Per padre Zega una situazione come quella raccontata dal lettore è un doppio tradimento perché si «sottrae la "parola" alla propria donna. Trattata così, una moglie subisce un'umiliazione più grande di quella che le sarebbe inflitta se si trovasse invischiata in una di quelle "meschine storie di amanti"». Di parere del tutto contrapposto è però il cardinal Oddi: «Io non mi sento di condannare un uomo sposato che ama platonicamente un'altra donna. L'importante è che quel senti¬ mento non venga consumato. Non è certo una cosa bella, ma è tollerabile. Non c'è nemmeno l'estremo di desiderare un'altra donna perché il fatto di non consumare è una decisione deliberata. Sarebbe peccato se si desiderasse e non si potesse consumare solo perché non corrisposti». Ma sarebbe bene che la moglie o il marito sapesse di questo innamoramento platonico? «Dipende da come la prende¬ rebbe. Se il saperlo potrebbe portare alla fine del matrimonio, allora è meglio evitare di dirlo». Contro la tesi che assolve «l'adulterio del cuore» si schiera invece padre Francesco Bersini, gesuita, esperto di diritto canonico e avvocato del tribunale ecclesiastico. Per padre Bersini il vero tradimento è proprio quello degli affetti, gli altri, legati al sesso, sono «debolezze». «E' proprio chi scrive quella lettera il vero adultero, perché il matrimonio è totale condivisione ed esclusività di affetti e sentimenti. Se il "cuore" viene diviso tra due persone si tradisce la promessa fatta davanti a Dio. Il rapporto sessuale è soltanto la conclusione di questo legame. Meglio chi paga una prostituta senza rubare affetto alla moglie. Meglio un'evasione prezzolata». E come può, un cristiano, trovare la «forza titanica» di non rubare affetto ad una moglie di cui non è più innamorato? «Preghiera, io consiglio la preghiera e la partecipazione a un corso di esercizi spirituali». Anche padre Zega considera la fuga platonica un doppio tradimento. Ma se davvero non c'è più amore? «Allora meglio una separazione consensuale, sapendo che non si potrà più contrarre matrimonio. Sì, meglio la solitudine». Pier Luigi Vercesi Il direttore della rivista «Non approvo ma non mi sento di giudicare» - '--A' '""fiorici a,euri"™'*'*'mino Esisto»*** B5JI0HjB "*'""*P'0/b,1/o,,,(,( l'Itili 'ndaria' "°'"""a i/i mbfl w t** "rorjt.^o /" -''««io W,J0. ««« u*fl,B fj,"""••l'irAur- " "'"■/oliar,. fm d.ll. prim, « ti compnD wu,n li cardinale Silvio Oddi dimostra «comprensione» per lo sposato che si innamora di un'altra donna, ma «senza consumare». Sopra, la lettera-choc a Famiglia Cristiana

Persone citate: Bersini, Francesco Bersini, Leonardo Zega, Oddi, Pier Luigi Vercesi, Silvio Oddi, Zega