Il supertreno sotto il Moncenisio di Beppe Minello

Il supertreno sotto il Moncenisio La linea d'alta velocità Torino-Lione secondo le ferrovie francesi e italiane Il supertreno sotto il Moncenisio Tunnel di 54 chilometri tra Italia e Francia Un doppio tunnel di 54 chilometri sotto il Moncenisio, il più lungo d'Europa, più di quello sotto la Manica. Per le ferrovie italiane e francesi è questa la «strada» migliore per collegare il sistema ferroviario ad alta velocità d'Oltralpe con quello che si vuole realizzare nel nostro Paese. O per dirla in modo più suggestivo: collegare l'Italia all'Europa facendo diventare il Piemonte il cuore del Continente unito. Le anticipazioni del megaprogetto che sarà presentato il 9 novembre a Parigi, nel corso del vertice italo-francese, sono state illustrate ieri a Palazzo Lascaris. Nella sede del Consiglio regionale, presente la presidente Carla Spagnuolo, il Comitato promotore dell'alta velocità sulla direttrice Est-Ovest, vale a dire tra Lione, Torino, Milano e Trieste, ha organizzato un convegno col dichiarato scopo di spingere sui governi affinché stipulino l'accordo internazionale che una simile opera richiede. «E' un'infrastruttura non solo indispensabile per collegarci all'Europa, ma capace di rilanciare economicamente il Piemonte e fondamentale per lo sviluppo del Paese», ha detto Sergio Pininfarina che condivide, in rappresentanza della Confindustria, la presidenza del Comitato insieme con Gian Paolo Brizio, capo dell'esecutivo piemontese. L'appuntamento di Parigi, dal quale tutti si attendono l'«ok» al- l'accordo internazionale, segue di un anno quello tenutosi a Viterbo, quando i ministri dei Trasporti francese e italiano dell'epoca concordarono sull'«importanza» del collegamento transalpino e incaricarono le rispettive ferrovie di elaborare il progetto. Quello illustrato ieri a Palazzo Lascaris da Emilio Maraini dell'Ente Fs e dal collega francese Gerard Mathieu. Il doppio tunnel (uno per ogni senso di marcia) dovrebbe partire «500 metri a monte degli attuali impianti ferroviari di Susa» e, dopo 54 chilometri, sbucare a Saint-Jean-de-Maurienne. Sono state studiate più soluzioni, ma la più adatta dal punto di vista della sicurezza risulta essere quella della doppia galleria con una stazione intermedia (all'altezza di Modane) accessibile ai mezzi di soccorso e attrezzata per l'evacuazione dei passeggeri. Secondo il progetto una tale opera è realizzabile in 4 anni e mezzo e con un costo (prezzi '91 ) di 3900 miliardi, mentre la realizzazione completa della linea fra Torino e Lione (254 chilometri) verrebbe a costare oltre 8 mila miliardi. Tanti gli ostacoli da superare. Un esempio: in alcuni tratti, ha spiegato Maraini, le temperature interne della roccia arrivano fino alla soglia di 50 gradi «e occorrerà prevedere un impianto di refrigerazione». Un analogo studio per attraversare con l'alta velocità la Val di Susa e le Alpi è stato realizzato dalla Stef su incarico di Sitaf e Regione e illustrato pochi giorni fa a Susa. Esso però elabora più soluzioni alternative al tunnel di 54 chilometri sotto il Moncenisio ed è guardato con freddezza dal Comitato. «Non serve» taglia corto Bruno Bottiglieri. «E' un contributo importante - ribatte il presidente Brizio - per capire come meglio inserire la ferrovia nella Valle». Ieri si è parlato anche della situazione dell'alta velocità italiana. Per quanto riguarda la Torino-Milano (il general contractor è la Fiat) e la Milano-Genova (affidata al consorzio Co.Civ dov'è presente il costruttore Ligresti in carcere per l'inchiesta «mani pulite») «i progetti esecutivi sono attesi entro fine mese» ha detto Ercole Incalza, amministratore della Tav, la società mista creata per realizzare l'alta velocità. La Regione, chiamata a dare il suo parere sulle due linee, si sta orientando per l'«ok» alla tratta Torino-Milano. «Con qualche modifica di percorso si può fare» ha detto Brizio. Mentre sulla Milano-Genova il Piemonte appare meno disponibile. I partiti di maggioranza e il pds (Verdi, Rifondazione e Lega sono contrari all'alta velocità) hanno recentemente votato in Consiglio regionale un documento con il quale si ritiene «prioritaria» la realizzazione della Torino-Milano rispetto alla Milano-Genova. Un fatto che sta facendo infuriare i liguri. «Il progetto è meno preciso di quello per la Torino-Milano - dice Brizio - e le risorse non sono infinite: se si dovesse scegliere, pretendiamo che parta prima la linea per Milano. Se mai ci fossero i finanziamenti per entrambe allora la Milano-Genova va modificata». Beppe Minello