Mondonico teme il vecchio amore di Claudio Giacchino

Mondonico teme il vecchio amore I granata, che non perdono da 7 mesi, contro l'Atalanta battuta negli ultimi due anni Mondonico teme il vecchio amore Su Vieri goleador: «Ha tanto bisogno di giocare» TORINO. Rivelazione dei numeri: dopo il Milan stellare, seppure a distanza di anni luce, viene il Toro. Parliamo di imbattibilità: i rossoneri non perdono da un anno e mezzo (Bari, maggio '91) e domani a S. Siro, contro la Lazio, possono eguagliare il record della Fiorentina che non conobbe la sconfitta per 40 partite (nel '55 e '56). I granata sono giunti a quota 15 domeniche di A (cinque nell'attuale stagione, dieci nella precedente) rallegrate dalla vittoria o dalla conquista di un punto: l'ultima volta che uscirono dal campo a mani vuote risale all'8 marzo scorso quando cedettero, all'Olimpico, alla Roma 1-0. Sono, quindi, più di sette mesi che il Torino assapora il nettare dell'imbattibilità: un periodo d'eccezionale lunghezza, per trovarne un altre analogo bisogna risalire alle stagioni '75-'76 e '76-'77 dello scudetto e del secondo posto (alle spalle della Juve) con 50 punti. Quindici domeniche senza sconfitte testimoniano l'efficienza della squadra vecchia c nuova (almeno per quanto ha mostrato sinora) e confermano la bontà del lavoro di Mondonico. L'allenatore ha scelto di vivere un momento di avarizia oratoria giustificandolo con l'enigmatica affermazione: «In certi momenti il silenzio è d'oro». L'accenno alle 15 partite fortunate non lo scuote più di tanto. Paziente, accontenta i cronisti delle tv, ieri particolarmente numerosi al Filadelfia, che, uno dopo l'altro, immemori della lunga imbattibilità torinista, gli ricordano gli ultimi due turni di campionato senza successi (pari con Sampdoria e Pescara). Domani si va a Bergamo, dove il tecnico granata in tre anni ha costruito la sua fama ed è di¬ ventato l'idolo del tifo bergamasco. Al punto che nel torneo scorso, lo stadio gli tributò il trionfo: alla fine dell'incontro vinto dal Toro per 3-1 gli ultras invasero il campo, si caricarono il Mondo sulle spalle e lo portarono sotto la curva. Una scena inconsueta in un ambiente come quello del calcio dove la gratitudine ha memoria breve. Mondonico ricorda che Bergamo gli ha portato fortuna sia come allenatore di casa sia come nemico: «Con il Torino avevo vinto anche l'anno prima, 10. Comunque, poche illusioni, l'Atalanta ci farà soffrire. Ganz e Rambaudi sono da prendere con le molle. Per novanta minuti, l'Atalanta, gli atalantini ed io saremo acerrimi rivali: poi, come sempre, tornerà il vecchio amore». Non parla di formazione e di tattica antiorobici, riduce il discorso tecnico-tattico all'informazione: «Tutti e venti i giocatori della rosa sono disponibili. Situazione ottimale in vista del tour de force che, tra A, Uefa e Coppa Italia, ci attende in 20 giorni». Tra i venti è compreso pure il diciannovenne Christian Vieri, che qualcuno ha già soprannominato «Fenomeno» per la puntualità con la quale segna. E' stato il match-winner contro la Svizzera under 21, nella Primavera granata fa gol ogni volta che scende in campo, è andato a rete anche in A (contro il Genoa) nei brevi spezzoni disputati l'anno scorso ed ha realizzato persino nell'unica apparizione in Coppa Italia dell'altra stagione (contro la Lazio). Vieri, che è militare a Napoli ed è arrivato ieri sera, oggi alle 15 al Filadelfia farà parte della squadra che affronta per il torneo Primavera la Pro Sesto. «Ha bisogno di giocare», osserva Mondonico. Per recuperare la con¬ dizione dopo l'operazione alla caviglia che l'ha tenuto fermo tre mesi. Vieri è stato elogiato dal selezionatore della Under, Maldini: «Christian ha l'istinto del gol, è una grande promessa. Adesso, però, deve disputare molte partite». Da un giovane che fa sognare i tifosi a un altro che rischia di scomparire, il ghaniano Gargo. Dichiarazione di Borsano: «La Caf s'è detta incompetente a decidere sul suo tesseramento. La prossima settimana andrò a Roma con l'avvocato Buffa, ne discuteremo con Matarrese, credo che il Torino sia dalla parte della ragione». E, per ottenerla, la società è decisa a rivolgersi anche alla Fifa e alla magistratura ordinaria. Claudio Giacchino