Vendita Nuovo Pignone si gioca a tutto campo di Roberto Ippolito
Vendita Nuovo Pignone si gioca a tutto campo L'Eni non scarta nessuna possibilità Vendita Nuovo Pignone si gioca a tutto campo La privatizzazione affidata all'Imi che curerà una gara internazionale ROMA. Soluzione a sorpresa. L'Eni privatizzerà con un pizzico di fantasia. Non scarta nessuna possibilità per vendere la Nuovo Pignone, l'industria di turbine a gas che copre il 6% del mercato mondiale. E' possibile trovare un acquirente unico, dividere le azioni tra una pattuglia di azionisti che formino un «nocciolo duro» per il controllo, fare uscire del tutto l'Eni o lasciare una quota al gruppo che è anche un grosso cliente. Spetterà all'Imi individuare le strade più convenienti per l'Eni e la stessa Nuovo Pignone. Il compito di pilotare la privatizzazione è stato affidato all'Imi dal consiglio di amministrazione Eni che ha fissato nei dettagli le procedure della gara internazionale indetta per vendere l'azienda. Come ha deciso liri per il Credito Italiano, non si tratta di un'asta: il prezzo è solo un elemento di valutazione. «Abbiamo dato pieno mandato all'istituto per la definizione delle procedure e delle metodologie di vendita; attendiamo ora le indicazioni dell'Imi che dovrebbero arrivare in tempi brevi» spiega l'amministratore delegato Franco Bernabè che ha illustrato ai sindacati le procedure messe a punto da altre tre banche, Comit, Merril Lynch e Ubs. La possibilità di ripartire le azioni fra una cordata di pretendenti dà maggiori chances alla Finmeccanica, la finanziaria manifatturiera dell'Ili che opera nell'industria energetica con l'Ansaldo. A Fabiano Fabiani, il suo amministratore delegato, non dovrebbe dispiacere che venga ammessa qualsiasi soluzione tecnica per la cessione. Da solo Fabiani avrebbe difficoltà a farsi avanti: dirottare all'Iri un'azienda Eni non sarebbe una vera privatizzazione come vuole il governo; per la Finmeccanica che vive un momento di profonde trasformazioni e ha un consistente indeb'tamento l'azienda appare cara (in base a una stima pronta varrebbe 1400 miliardi). Ma chi potrebbe entrare nel nocciolo duro? E' facile immaginare Franco Bernabè sulla carta un patto tra la Finmeccanica e la Siemens, sua alleata proprio per il turbogas. Ma possono muoversi anche altri grandi grappi mondiali come Alsthom, Abb, Westinghouse e General Electric. Risulta che i big del settore hanno già incaricato alcune banche di rappresentarli contattando l'Imi. Inoltre si può prevedere il coinvolgimento dì banche d'affari o fondi di investimento. «L'Imi opererà su una gamma molto vasta di ipotesi» puntualizza Bernabè. Una nota dell'Eni afferma che l'Imi vagherà le «offerte per l'eventuale acquisizione della società», i «modelli di possibile dismissione» e «i valori realizzabili a seconda dei modelli utilizzati». Fantasia nelle soluzioni, ma concretezza nel prezzo. L'Eni non venderà a tutti i costi: non farà saldi di fine stagione. Il gruppo ritiene di disporre di una liquidità più che soddisfacente; non si sente con l'acqua alla gola: cede per fare soldi ovviamente ma soprattutto per concentrare l'attività nei settori strategici. In pratica non svende per fare cassa. E' questo uno dei tre principi che ispirano la condotta dell'Eni. Il secondo, ap prezzato dai sindacati che hanno incontrato Bernabè, è l'impegno a impedire smembramenti dell'azienda. Il terzo è il «no» alla semplice cessione di quote di mercato a un colosso straniero. La Nuovo Pignone deve cioè conservare un ruolo nel sistema produttivo italiano. L'attenzione dell'Eni a questi punti toglie alla privatizzazione la caratteristica di un'asta. Attraverso la gara si chiedono ai candidati alcuni requisiti base come le garanzie per occupazione e tecnologie; l'Eni valuta insieme prezzo e condizioni proposte. L'Imi ha un compito creativo purché l'Eni ricavi il massimo. Nella prima fase si sonda il mercato con la preselezione delle proposte valide. Nella seconda il confronto entrerà nel vivo; si chiuderà nei primi mesi del 1993. Roberto Ippolito Franco Bernabè
Persone citate: Bernabè, Fabiani, Fabiano Fabiani, Franco Bernabè, Merril Lynch
Luoghi citati: Roma
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