La Sip rilancia gli investimenti nel Meziogiorno

La Sip rilancia gli investimenti nel Meziogiorno Contratti di programma La Sip rilancia gli investimenti nel Meziogiorno NAPOLI. La Sip intende accrescere il proprio peso nelle aree deboli del Paese ma chiede anche l'impegno delle autorità nazionali e il sostegno finanziario comunitario. Per questi obiettivi è necessario che il governo vari al più presto l'adeguamento delle tariffe ai livelli di produttività e di qualità dei servizi. Queste, in sintesi, sono le indicazioni fornite dal presidente della società dei telefoni, Ernesto Pascale, nella conferenza «Telecomunicazioni nel Mezzogiorno1, un ponte per l'Europa». Secondo Pascale il contratto di programma dovrebbe essere deciso entro l'anno: «Il vincolo del 3,5 per cento previsto per l'aumento nel settore dei servizi ci sta più che bene». Pascale ha poi ricordato che l'impegno della Sip nel Mezzogiorno (12 mila miliardi nel quadriennio 1988/91) ha «prodotto risultati apprezzabili». Sul piano della diffusione delle tecnologie numeriche nelle centrali, il livello del Sud a fine anno sarà pari al 55,2 per cento contro il 48,9 nazionale. La Sip prevede al Sud un investimento globale nei prossimi quattro anni di 9900 miliardi. Dopo aver annunciato che «entro un paio d'anni sarà completamente chiusa la forbice tra Nord e Sud nelle telecomunicazioni», il presidente della Sip ha ricordato che il contratto di programma consentirebbe alla società di «pianificare gli investimenti nella salvaguardia dell'equilibrio economico finanziario».

Persone citate: Ernesto Pascale

Luoghi citati: Europa, Napoli