Cuccia perdona, il Radiocorriere no

Cuccia perdona, il Radiocorriere no Otto domande al veleno sulle finanze del gruppo guidato da Berlusconi Cuccia perdona, il Radiocorriere no La Fininvest torna nel mirino del settimanale Rai MILANO NOSTROSÉRVIZIO Lo squillo di tromba fu una copertina. Quale? Ma quella che il Radiocorriere Tv ha dedicato a Silvio Berlusconi due settimane fa. Dietro un titolo che non lasciava spazio a equivoci: «E se finiscono i soldi?», alcune pagine in cui si avanzavano dubbi sulla solidità patrimoniale del gruppo Fininvest. E ora la battaglia ufficiosa Radiocorriere-Fininvest si riaccende. Non sono tanto gli scontri tra il Cavaliere e la Bai sulle nuove regole riguardanti il tetto pubblicitario, a inquietare il settimanale, quanto i conti di Berlusconi. Così il Radiocorriere si improvvisa analista finanziario, va a ficcare il naso nei bilanci di casa Fininvest, e riparte all'attacco: gli bastano tre colonnine di un articolo al vetriolo per rivolgere 8 interrogativi al Cavaliere e dichiarare tra le righe evidentemente rivolto agli osservatori più maliziosi - che il precedente articolo non è stato ispirato dalla Bai (editore della rivista), ma è stata un'iniziativa decisa in modo del tutto indipendente dal direttore e dalla redazione. E così per il gruppo Fininvest si riapre il capitolo indebitamento. Un argomento che è salito alla ribalta delle cronache anche pochi giorni fa quando la classifica di Mediobanca sulle maggiori società italiane, autentica Bibbia del settore, ha ratificato il sorpasso delle truppe del Biscione (ingrassato con l'acqusizione della Mondadori) sull'Olivetti del suo arcinemico Carlo De Be- nedetti. Sorpasso in termini di fatturato, visto che la Fininvest è passata dall'ottavo al settimo posto portando il suo giro d'affari da 7219 a 9712 miliardi. Ma anche sorpasso «spinto» dall'indebitamento, che - sempre secondo i dati di Mediobanca - è esploso nel corso di dodici mesi, passando da 1522 miliardi di fine '90 ai 2863 miliardi dello scorso dicembre. A scatenare le ire del Radiocorriere, però, non sono state solo le classifiche finanziarie, quanto la notizia che Berlusconi, dopo il primo articolo su di lui, ha avuto un colloquio con il presidente della Bai, Walter Pedullà. «Perché Berlusconi è ricorso a "mammà" invece di parlare con noi», si chiede polemica la rivista. E dopo aver ricostruito in poche battute la storia dell'avventurosa quanto vana ricerca condotta dal direttore Di¬ no Sanzò sulle orme del Cavaliere, tramite il fido vicepresidente della Fininvest Gianni Letta, il Radiocorriere dà fuoco alle polveri delle sue domande rimaste, almeno per ora, senza risposta. Lo fa con una sorta di gioco del vero e del falso in cui però il lettore che indovina tutte le risposte non vince niente. «I bilanci del gruppo Fininvest non sono pubblici, completi e controllabili come quelli di qualsiasi gruppo industriale. E'vero o no?», attacca il Radiocorriere. E senza riprendere fiato prosegue con le altre domande: «Il gruppo avrebbe avuto nel '91 un'esposizione bancaria di oltre 3 mila miliardi. E' vero o no?». Ancora: «Per due anni di seguito, Mediobanca avrebbe accertato un debito superiore di 400 e di 500 miliardi, rispettivamente nel 1990 e nel 1991 rispetto a quello dichiarato. E' vero o no?». Non basta? «Dopo i rapidi sbarchi in Francia, Germania, Inghilterra, paesi ex Urss, Stati Uniti, il gruppo Fininvest ò in ritirata con perdite economiche non indifferenti». L'ultima frase della domanda è facilmente immaginabile. Poi, dai conti della Fininvest si passa all'argomento più scottante: «Le tre reti di "pay tv" non crescono, ferme a meno di 200 mila spettatori rispetto all'obiettivo di un milione. E' vero o no?». E soprattutto, si chiede il Radiocorriere, è vero (o no', naturalmente) che la Fininvest sta svendendo i suoi spazi pubblicitari su tv e giornali mentre perde il 30% delle inserzioni sui periodici? La risposta, forse, sul prossimo Sorrisi e Canzoni. w////m Silvio Berlusconi

Persone citate: Berlusconi, Berlusconi Cuccia, Biscione, Gianni Letta, Sanzò, Silvio Berlusconi, Walter Pedullà

Luoghi citati: Francia, Germania, Inghilterra, Milano, Stati Uniti, Urss