Vacilla l'impero di Santapaola di Fabio Albanese

Vacilla l'impero di Santapaola Undici arresti in Sicilia. A Catania la mafia nascondeva un bazooka Vacilla l'impero di Santapaola Preso ilfratello del boss SIRACUSA. Un «consiglio» interprovinciale, per gestire di comune accordo gli affari di mafia in zone contigue. Un'operazione della polizia ha consentito di arrestare undici persone. Per tutti, l'accusa di associazione mafiosa. In manette, fra gli altri, Salvatore Santapaola, fratello maggiore del superlatitante Nitto; Rocco Monforte, ritenuto il capo della mafia siracusana; Gianfranco Urso, figlio di Agostino, potente boss ucciso nella scorsa estate, e nipote di Monforte. Per altre quattro persone gli ordini di custodia cautelare sono stati notificati in carcere: a Pianosa è arrivato quello per il luogotenente di Nitto Santapaola, Francesco Mangiòn, arrestato a Catania nel febbraio scorso. Tra le persone sfuggite alla cattura, lo stesso capo della mafia catanese Nitto Santapaola, latitante da dieci anni, il boss Giuseppe Pulvirenti e una terza di cui non viene diffuso il nome. Secondo una serie di rapporti della polizia di Siracusa, i due fratelli Santapaola, Mangion, Pulvirenti e Monforte sarebbero stati a capo del «consiglio», la struttura della mafia in grado di gestire estorsioni, traffico di droga, appalti, imprese ufficialmente pulite, e persino un consistente pacchetto di voti. L'inchiesta fa luce anche su due omicidi avvenuti a Siracusa nei mesi scorsi, a distanza di cinque giorni l'uno dall'altro, e su una serie di estorsioni che non risparmiavano nessuno, nemmeno due industrie. Nella lista degli estorti ci sono negozi, locali pubblici, agenzie immobiliari, concessionarie d'automobili, perfino i mercati ittico e ortofrutticolo di Siracusa. «Abbiamo dovuto fare tutto da soli - ha spiegato ieri il capo della Squadra mobile di Siracusa Giuseppe Gammino - perché non abbiamo ricevuto nessuna collaborazione dalle vittime». E poi c'è il capitolo voti. Su questo gli inquirenti non vogliono dire nulla. Si limitano soltanto a confermare che nell'inchie¬ sta se ne parla. Sembra, comunque, che un consistente pacchetto controllato dalla mafia sia servito ad appoggiare la campagna elettorale per alcuni candidati locali alle regionali dell'anno scorso. Ma nomi, finora, non se ne fanno. Salvatore Santapaola, sorvegliato speciale, indicato dal pentito Calderone come uomo d'onore e come uno degli autori dell'omicidio dei quattro bambini di San Cristoforo, è stato arrestato nella sua abitazione di Catania: non sospettava di nulla, pensava si trattasse di un normale controllo. Gli agenti hanno perquisito pure le abitazioni di Nitto Santapaola e degli altri boss della mafia catanese, ma senza alcun esito. Intanto un nuovo allarme arriva da Catania, dove un bazooka è stato trovato lunedì sera in una piccola casa disabitata, assieme ad un arsenale. L'obiettivo dei sicari sarebbe noto agli investigatori da tempo: un politico esposto o, molto più probabile, un giudice. Non un magistrato qualunque, ma uno di quei giudici che si occupano di lotta alla mafia. Da giorni gli è stata rafforzata la scorta; il suo lavoro a Palazzo di Giustizia è sempre più «blindato». Scorta rafforzata anche a due uomini politici catanesi, l'ex sindaco e deputato del pri Enzo Bianco e il deputato regionale de La Rete Enzo Guarnera. Su Enzo Bianco è nato un piccolo giallo. Bianco sarebbe stato minacciato di morte. La segnalazione sarebbe arrivata grazie ad una intercettazione telefonica. Ma la notizia è stata smentita dalla questura. Sempre ieri sono arrivati a Catania cinque mafiosi estradati dalla Germania. Tre appartengono al clan dei Russo. Fabio Albanese H¥jjjg«mÌ|* L'arrivo all'aeroporto di Catania di cinque mafiosi provenienti da Dusseldorf, estradati dal governo tedesco. Sono accusati di traffico di stupefacenti e rapina