Anche un italiano vittima dei naziskin

Anche un italiano vittima dei naziskin Ultra tedeschi pronti a attaccare un paese austriaco in cui i profughi superano gli abitanti Anche un italiano vittima dei naziskin Più dura la legge sull'immigrazione BONN NOSTRO SERVIZIO L'ondata di violenza xenofoba in Germania ha fatto anche una vittima italiana. Aggredito da un gruppo di skinhead al grido di «fuori gli stranieri», ieri sera è finito in ospedale un immigrato da Maierato (provincia di Catanzaro), il cinquantenne Rocco Servello, disoccupato in cassa integrazione. Il fatto è avvenuto nel centro di Saarbriicken. Servello stava rincasando assieme all'amico Vincenzo Iennarella, 33 anni, operaio immigrato da Pizzoni (Catanzaro), dopo aver visto alla tv la partita Italia-Svizzera in casa di amici, quando cinque giovani ubriachi li hanno apostrofati «stranieri di merda» e «noi siamo tedeschi». Due di loro hanno preso a testate Servello ferendolo al cranio. Secondo quanto affermato da Iennarella, all'episodio hanno assistito parecchie persone dalle finestre delle case circostanti. L'unica a intervenire è stata una donna turca, che ha avvertito la polizia. Rintracciati in una discoteca vicina, i cinque giovani assalitori sono stati fermati e poi rilasciati. Erano già noti per reati comuni. «Non abbiamo provocato nessuno - ha raccontato più tardi Servello in ospedale, dove ha ricevuto tre punti di sutura - ma quei giovani, probabilmente ubriachi, continuavano a insultarci e a seguirci, sino a quando non mi hanno aggredito. E' chiaro che ora un pò di paura ce l'ho, ma non ho nessuna intenzione di lasciare questo Paese», dove vive ormai da 28 anni. Ieri in Germania la giornata è stata «calda» anche sul fronte politico. Sul tema del diritto d'asilo il governo Kohl ha messo sotto pressione i socialdemocratici. In un'animata seduta al Bundestag la coalizione di governo, composta dai due partiti democristiani Cdu e Csu e dai liberali, ha infatti votato con ampia maggioranza (364 voti a favore e 24 contrari) la proposta di risoluzione che potrebbe essere la base di una riforma costituzionale dell'«asyl». La proposta (che si basa sulla Convenzione sui profughi di Ginevra), non ha però valore di legge, proprio perché contiene elementi che richiedono una modifica della Costituzione, la quale secondo il codice tedesco può avvenire solo con una maggioranza dei due terzi del Parlamento. Il capogruppo democristiano alla Camera Wolfgang Schauble, delfino del Cancelliere, ha introdotto il dibattito con dure parole. Incombe lo spettro di una «crisi dello Stato e della Costituzione - ha detto Schauble - se i grandi partiti democratici non troveranno presto un accordo sulla questione del diritto di asilo». Riferendosi al crescente estremismo di destra e alla «marea» degli asylanten, che quest'anno supereranno le quattrocentomila persone, il politico democristiano ha definito la situazione «scottante e drammatica». Nel frattempo l'ondata di xenofobia si estende anche oltre i confini della Germania. In Austria la rivista «News», il cui primo numero era in vendita ieri, rivela che una nuova Rostock è imminente nel paesino austriaco di Neuhaus, dove trecento abitanti si trovano a convivere con quattrocento profughi (soprattutto della guerra jugoslava, ma anche della Nigeria e dell'Iran), ospitati nei due alberghi locali. A tale scopo neonazisti tedeschi, che hanno già fomentato i disordini di Rostock, avrebbero raggiunto il loro compagni austriaci e, sistemati presso amici o accampati nel bosco viennese, disporrebbero di precisi piani d'attacco, disegnati su carte geografiche dell'esercito. La situazione rovente rende particolarmente difficile la posizione del partito socialdemocratico tedesco, che ieri ha boi¬ cottato (come annunciato in precedenza) il dibattito al Bundestag, non andando a votare. Solo il capogruppo Spd, Hans-Ulrich Klose, ha preso la parola per denunciare la «manovra tattica» della coalizione governativa alle spese del suo partito. I socialdemocratici infatti si riuniscono il 16 e il 17 novembre prossimo per un congresso straordinario proprio su una possibile riforma del diritto di asilo, e avevano chiesto espressamente di non essere costretti a prendere posizione prima di quella data. Francesca Predazzi *egen verfMte old' air ©sto* A Goldberg, ex Ddr, si protesta contro un nuovo centro per profughi [roTOAP]