Aghini vince il Sanremo destinato a Kankkunen di Cristiano Chiavegato
Aghini vince il Sanremo destinato a Kankkunen RALLY D'ITALIA La corsa si è conclusa dopo vari colpi di scena Aghini vince il Sanremo destinato a Kankkunen SANREMO DAL NOSTRO INVIATO Andrea Agnini, livornese residente a Pisa (doppia dose dunque di cattiveria agonistica), 28 anni, alla guida della Lancia Delta integrale del Martini Racing, ha vinto alla grande e meritatamente il 34° Rally d'Italia, undicesima prova del mondiale. Il toscano si è imposto in una corsa dai risvolti rocamboleschi, quando sembrava che il suo compagno di squadra Juha Kankkunen dovesse aggiudicarsi la gara a tavolino. Si era infatti deciso di fermare Aghini all'ultimo controllo orario per far passare in testa il finlandese, in modo da permettergli di conquistare punti preziosi nella lotta per il titolo iridato piloti ancora in ballottaggio fra lo stesso campione nordico, Auriol e Sainz. Ma alla fine, a conti fatti e con due gare ancora da disputare, Roberto Angiolini responsabile del team, sentito anche il parere dello sportivissimo Kankkunen (contrario a vincere in quella maniera) lasciava le cose come stavano, con Aghini a conquistare il suo primo successo mondiale (alla sua quinta partecipazione con una vettura ufficiale). Si era capito sin dalle prime battute che non sarebbe stata una notte tranquilla. Al via della prima prova speciale su asfalto, tornando nell'entroterra ligure, Andrea Aghini aveva attaccato a fondo. E già nel tratto di velo: cita a Coldirodi si era riportato in testa. Si ripeteva poi ad Apricale e stava ancora davanti a Kankkunen al Colle d'Oggia dove Uelecour era il più veloce di tutti. Ma il francese, a Rezzo, andava fuori misura. E finendo diritto in una curva, investiva uno spettatore. Poteva essere un dramma. Ma il malcapitato se la cavava con contusioni alle gambe. Per il rally, però, era il caos. Sino a quel momento erano passati 11 concorrenti. I commissari sportivi decidevano di congelare la prova e, in base al regolamento, assegnavano a tutti gli altri il tempo «imposto», cioè quello del peggiore fra quelli transitati al traguardo. Tuttavia l'intoppo procurava un ritardo e gli organizzatori si vedevano costretti ad annullare la prova successiva, quella detta di Vignai. Il motivo? Troppi spettatori si erano imbottigliati sul percorso ed era impossibile passare. Così la gara finiva sulla speciale ApricaleBaiardo, quando ormai, sul piano cronometrico, era impossibile cercare la prestazione che avrebbe potuto cambiare qualcosa nella classifica. Un finale tormentato, quindi.' Ma prima si erano già concluse le sfide dentro la gara. Piergiorgio1 Deila, giovane corridore di Benevagienna, provincia di Cuneo,' con la Lancia Delta integrale del Jolly Club preparata da Mauro Nocentini aveva vinto il titolo italiano rally internazionali. Aveva dovuto ritirarsi per un'uscita di strada provocata da un problema all'acceleratore, ma il suo rivale Franco Cunico con la Ford Sierra Cosworth, era già sulla via di casa per un problema ai freni, mentre avrebbe dovuto piazzarsi almeno quarto per aggiudicarsi il titolo. Il successo non è sfuggito ad Antonio Viale nel Campionato Fiat Uno, con il 2° posto conquistato ieri dietro Andrea Dallavilla. Cristiano Chiavegato
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